
Gianni Mercatali
Forte dei Marmi, 18 febbraio 2022 - Di Forte dei Marmi ha assaporato tutte le stagioni. Con l’evolversi del modo di ’fare impresa’ balneare e il passaggio di personaggi e mode. Gianni Mercatali, pierre e gran cerimoniere senza eguali, nel 2022 taglia il traguardo della 67° estate sotto la tenda del bagno Silvio e lui stesso è stato artefice dell’esaltazione della villeggiatura sulla sabbia con la kermesse gastronomica "A tavola sulla spiaggia", pronta per la 30° edizione. Dal suo attaccamento a quell’identità storica prende forma la più grossa paura relativa alle aste: "Speriamo – dice – che i bagni non entrino negli appetiti di organizzazioni malavitose". Quindi le aste sono un’insidia per una piazza come Forte dei Marmi? "C’è da precisare che all’estero la Versilia e Forte dei Marmi non sono conosciute come in Italia o per un determinato tipo di target turistico straniero. E’ vero che c’è stato un boom di Russi ma in America conoscono le Cinque Terre e non la Versilia. Ai grandi gruppi internazionali sicuramente interessa un bagno di élite ma la prima riflessione è sul tipo di cliente che intendono intercettare. La seconda questione è che nell’assegnazione venga presa in cosiderazione la storia del bagno, se è la principale attività di famiglia, e quanti dipendenti ha. Tutta una serie di caratteristiche e di aspetti che danno valore a chi ha condotto fino ad oggi lo stabilimento". L’appetibilità del paese produrrà rinnovamento o perdita dell’identità? "E’ chiaro che prendere un bagno a Forte dei Marmi fa gola. Se l’investimento viene fatto da un gruppo come il Four Season c’è la certezza di un turismo interessante con grossi adeguamenti. Il vero problema è se sulla spiaggia concentrano i propri interessi organizzazioni malavitose, come accaduto in passato con la messa a bando di un tratto di arenile. Dovranno essere imposti limiti per impedire la partecipazione alle aste da parte di società poco chiare. Quindi il pericolo non è rappresentato dalla multinazionale di livello che ha interesse a portare o confermare un ottimo pubblico, ma dal doveroso rispetto che deve essere rivolto alle famiglie che hanno dedicato generazioni per fare investimenti negli stabilimenti. Conosco la storia dei Dazzi del bagno Silvio, con 5 generazioni che da 103 anni sono alla guida della struttura, e hanno dato la vita per quella spiaggia" Una gestione familiare è in grado di reggere i moderni standard in termini di servizi? "Dipende cosa si intende per servizi: pochi bagni al Forte hanno la piscina perchè il regolamento comunale impone determinate dimensioni. Ciò che è veramente importante, a mio avviso, è la pulizia, rastrellare la sera la spiaggia per presentarla ordinata al mattino, avere bar o ristorazione e assicurare sicurezza in mare con bagnini professionisti. Quasi tutti gli stabilimenti delle famiglie storiche hanno tende e set asciugamani e sono in grado di proporre un livello a 5 stelle". Come vorrebbe la spiaggia del 2024? "L’augurio è che si mantenga il diritto di famiglie che al mare hanno dedicato la vita. Del resto solo il 10% dei bagni del Forte oggi è in mano a investitori. L’amore che ci mette un balneare da tradizione si vede, eccome: c’è anche chi ha provveduto al recupero della vegetazione spontanea sulla spiaggia". Francesca Navari