MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Concessioni idriche : "La proroga è inutile. Se Geal entra in Gaia. Lucca è il primo socio"

Anche il sindaco Del Ghingaro nel dibattito sul futuro del servizio "Questa legge rischia di andare in contrasto con la norma dello Stato. Il territorio non deve pagare per scelte non fatte in campagna elettorale".

Anche il sindaco Del Ghingaro nel dibattito sul futuro del servizio "Questa legge rischia di andare in contrasto con la norma dello Stato. Il territorio non deve pagare per scelte non fatte in campagna elettorale".

Anche il sindaco Del Ghingaro nel dibattito sul futuro del servizio "Questa legge rischia di andare in contrasto con la norma dello Stato. Il territorio non deve pagare per scelte non fatte in campagna elettorale".

"Il progetto di legge che prevede la proroga delle concessioni idriche in Toscana non solo è inutile ma forse anche dannosa per la città di Lucca". Anche il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, che non aveva firmato l’appello dei comuni che si approvvigionano da Gaia, si schiera ora senza se e senza ma a favore della bocciatura della legge in discussione in Regione Toscana sulla proroga delle concessioni idriche. E dunque continua a far discutere, allargando il dibattito all’intera provincia, lo stop a un passo dal traguardo della proposta di legge regionale della Lega che avrebbe evitato la scomparsa di Geal che ha la concessione idrica in scadenza a fine anno. Martedì pomeriggio infatti la votazione sulla proroga è saltata in consiglio regionale, nonostante il via libera in commissione.

Secondo il primo cittadino viareggino, la proroga sarebbe in contrasto con la legge dello Stato e rallenterebbe l’ingresso di Geal in Gaia dove Lucca sarebbe il principale azionista in una compagine completamente pubblica. Non ricevibile anche la motivazione che spinge a procrastinare la concessione per portare a termine i progetti del PNRR. "La prima e più eclatante contraddizione – secondo il sindaco Del Ghingaro – è che la legge proroga, se applicata al caso Geal, sarebbe in contrasto con la legge dello Stato. La legge che regola la gestione del servizio idrico infatti, prevede un termine massimo di durata degli affidamenti pari a trenta anni. Geal ha ricevuto l’affidamento della gestione del servizio idrico per il comune di Lucca nel 1995 e raggiungerà il termine del trenta anni a dicembre del 2025. La seconda, meno evidente ma altrettanto valida è che la conclusione e rendicontazione degli interventi del PNRR è prevista per il 31 marzo del 2026. Una misura quindi che non solo non risponde alle reali esigenze della comunità, ma rischia di comprometterne il futuro, con conseguenze negative che non possiamo ignorare". Secondo Del Ghingaro, Gaia, una volta subentrata nella gestione del servizio idrico, sarà in grado "non solo di completare gli investimenti, ma sarà in grado anche di avviare un volume di investimenti consistenti come previsto dal provvedimento di Ait". "Nè vi saranno – sottolinea – interruzioni di sorta nella gestione del servizio e il personale per legge, passerà nella nuova gestione". La sede operativa, l’attività di sportello, in sostanza, per Del Ghingaro, tutto proseguirà come è stato sinora. Il primo cittadino di Viareggio, che ricorda la mole di investimenti (120 milioni di investimenti negli ultimi tre anni da parte di Gaia) sottolinea come Lucca diventerebbe il principale azionista della società scavalcando la stessa città di mare attualmente socio di maggioranza relativa.

"Non trovo motivi – conclude Del Ghingaro – per quali il cittadino di Lucca dovrebbe essere preoccupato di questa nuova integrazione societaria. Non vorrei che questo tentativo di rimandare una scelta non più rimandabile, sia dovuto solo alla volontà di non accollarsi l’onere di una decisione in piena campagna elettorale: il rischio di scontentare qualcuno, la fatica di mettersi da una parte che non sia quella ‘di tutti’. Una campagna elettorale che si prospetta lunga ed estenuante, soprattutto per i territori che dovranno pagare il conto non solo di scelte sbagliate ma anche di scelte non fatte".