Il giudice Giovanni Zucconi del tribunale di Pisa ha condannato a 3 anni e 1 mese di reclusione, con revoca della patente di guida, Davide Pagni, il 62enne di Viareggio che il 21 gennaio del 2022 ha travolto la ciclista Silvia Sarappa procurandole lesioni gravissime, dandosi poi alla fuga senza neppure prestarle soccorso. La ciclista e i suoi familiari si sono affidati a Giesse risarcimento danni, gruppo specializzato nel risarcimento di gravi incidenti stradali.
Quella mattina Silvia e il marito Pierluigi, grandi appassionati di bici, organizzatori anche della Gran Fondo della Versilia, erano partiti da Viareggio per una delle loro amate gite in sella. Quello che doveva essere un momento di svago e spensieratezza si è trasformato purtroppo in dramma attorno alle 10 sull’Aurelia, all’altezza della rotonda di via Traversagna, nei pressi dell’ingresso autostradale di Migliarino Pisano.
"I nostri tecnici e quelli della Procura hanno ricostruito uno scenario agghiacciante – spiega Massimo Gottardo di Giesse – La Toyota Yaris guidata da Pagni era stata vista procedere in maniera pericolosa, a zig-zag, già da alcuni chilometri prima, con il rischio di finire fuori strada o addosso ad altri veicoli. Una mina vagante, insomma, che di lì a poco ha tristemente incrociato il destino di Silvia e Pierluigi: l’automobilista, affiancandoli prima della rotonda, li ha urtati, scaraventando a terra la povera Silvia".
Pagni, a quel punto, raggiunto il vicino semaforo, in quel momento rosso, pur di allontanarsi il più rapidamente possibile dalla zona dell’investimento soprassa i veicoli in coda davanti a lui e fa perdere le proprie tracce. La manovra viene interamente ripresa da una delle telecamere di videosorveglianza del Comune, che riconosce anche la targa del veicolo. Sul luogo dell’incidente giungono in poco tempo sia i soccorsi che la polizia municipale. Fin da subito le condizioni di Silvia Sarappa appaiono estremamente gravi, poiché nella caduta, nonostante l’utilizzo del casco, ha sbattuto violentemente la testa contro l’asfalto. Uno dei testimoni che aveva già notato l’auto zigzagare per diversi chilometri prima dell’investimento indica prontamente agli agenti la parte della targa che è riuscito a memorizzare, più la marca e il modello dell’auto.
Scatta la caccia all’uomo ma soltanto poche ore più tardi la stessa auto rimane incredibilmente coinvolta in un altro incidente, stavolta sulla variante Aurelia, con Pagni che ne perde nuovamente il controllo, stavolta in un’area di cantiere, travolgendo la segnaletica e schiantandosi contro il guard rail, provocando gravi danni all’auto, e ferendosi.
"Silvia, a causa della condotta di guida di questa persona, purtroppo ha riportato danni cerebrali che le hanno causato una grave invalidità: da quel giorno non è più autonoma e necessita di assistenza continua – conclude Gottardo di Giesse – Le vite di un’intera famiglia sono state sconvolte per sempre da una persona che, oltre ad aver causato in maniera assurda e ingiustificabile l’incidente, è fuggita senza prestare soccorso e non si è mai neppure scusata per le gravissime conseguenze delle sue azioni".