
Nicola Conti durante il suo intervento in classe. con i ragazzi della IIIC
Nel nord della Toscana il Consorzio di Bonifica 1, che comprende Versilia, Lunigiana e Media Valle del Serchio, gioca un ruolo fondamentale nella salvaguardia del territorio contro il rischio di allagamenti e siccità. La nostra terra, per la sua particolare natura idrografica, è stata un’area paludosa, poi bonificata e ora soggetta ad alluvioni, motivi per i quali il consorzio ha pianificato e attuato una serie di azioni per rispondere alle crescenti sfide ambientali e climatiche. "L’Ente di Bonifica – spiega l’ingegnere idraulico del Consorzio Nicola Conti, durante il suo intervento in classe – nasce intorno al 1800 grazie ad agricoltori che provarono a bonificare la zona di Viareggio, spesso soggetta a inondazioni. Attualmente si occupa di preservare e migliorare l’ambiente intorno a noi".
Quali sono le funzioni del Consorzio?
"Si occupa di mantenere ‘asciutte’ le zone bonificate, convogliando l’acqua in eccesso nei canali verso le idrovore e da lì al mare. Così quelle che prima erano paludi ora sono aree coltivabili, non più infestate da zanzare portatrici di malaria. Inoltre, esegue lavori di manutenzione di fiumi, canali, torrenti e opere idrauliche".
E nello specifico?
"Per preservare i fiumi si eliminano piante invasive anche alloctone e si riduce la riproduzione di nutrie e gamberi killer che scavano buchi negli argini, indebolendoli e causandone il cedimento.
In questo momento cosa bolle in pentola?
"Il Consorzio di Bonifica attualmente si occupa di due progetti, la realizzazione di piste ciclabili lungo il fiume Frigido e il rafforzamento delle sponde di fiumi e laghi tramite l’inserimento di palancole in Pvc. In futuro il Consorzio ha l’obiettivo di rendere le aree intorno ai corsi dei fiumi ospitali e di realizzare dei piccoli laghetti artificiali da sfruttare nei periodi di siccità dovuti al cambiamento climatico".
Qual è l’iter dei progetti? Da dove provengono i finanziamenti per queste opere?
"Dal Consorzio parte il piano che deve rispettare i requisiti dettati dai bandi dell’Unione Europa, quindi va al Comune e, una volta approvato, alla Regione. Poi viene inviato all’ente europeo incaricato e, se la valutazione è positiva, il progetto sarà finanziato e dovrà essere realizzato nei tempi stabiliti dalla Unione europea. Pensiamo che la riqualificazione dell’area intorno ai canali sia una sfida ambiziosa e anche un’opportunità straordinaria per creare spazi più vivibili, sostenibili e inclusivi per la nostra comunità".