Luci e ombre al Consorzio di Bonifica, che di recente ha approvato il bilancio triennale. I ricavi nell’ultimo triennio sono rimasti costanti, attorno ai 22 milioni di euro, in gran parte derivati dai contributi dei consorziati e i numeri si rinnovano nel previsionale mantenendo quindi anche un aspetto prudenziale. Viene inserito come gettito extra il finanziamento della Regione per l’intervento straordinario sul fiume Serchio per il 2025 e pari a 430 mila euro. Anche i costi vengono mantenuti costanti, sempre in un’ottica di gestione prudente e affidabile.
"In questi anni i conti del Consorzio si sono dimostrati solidi e in grado di sostenere tutte le attività istituzionali dell’ente – spiega il presidente Ismaele Ridolfi – a partire dalla più importante, ossia la manutenzione del reticolo idraulico per la riduzione del rischio e non è stata comunque un’impresa banale, anche a fronte di una congiuntura internazionale negativa, pesantemente influenzata dai conflitti in corso, che ha provocato anche un’inflazione arrivata anche a doppia cifra. Nonostante ciò non abbiamo effettuato ritocchi rilevanti al contributo di bonifica e questo è stato possibile grazie alle strategie messe in campo, con una menzione particolare per quelle legate all’efficientamento energetico e all’utilizzo e alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alternative".
Voci di protesta si levano però dalla minoranza consiliare. Fortunato Angelini, ex componente dell’assemblea del Consorzio, entra a gamba tesa sullo scontro tra presidenza e sindacati. "Da ex amministratore del Consorzio resto deluso nel rilevare la totale mancanza di confronto attuata dal presidente, messa in evidenza da un sindacato ignorato in cerca di dialogo e confronto su valori irrinunciabili – commenta –; per questi motivi sento di appoggiare decisamente quella maggioranza della Rsu che in un clima difficile ha voluto denunciare la grave lesione dei diritti e del proprio ruolo. Mi dispiace che una parte di quella rappresentanza si sia estraniata nell’affermare principi e valori conquistati con tante lotte. Avrei preferito fosse assieme alla testa delle critiche, sollevate dalla maggioranza della Rsu, mentre invece mi costa rilevare che non si è collocata neanche alla coda nella rivendicazione di quei valori propri che storicamente sono propri di questa organizzazione".