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Contrade divise sul nuovo logo. Ecco chi è favorevole e chi no

Sei presidenti favorevoli in modo convinto. Due tra il favorevole e l’indifferente. Altri due contrari. C’era da aspettarselo: l’annuncio della...

L’atrio del municipio gremito dai contradaioli lo scorso marzo in occasione della premiazione del miglior carro e della miglior mascherata

L’atrio del municipio gremito dai contradaioli lo scorso marzo in occasione della premiazione del miglior carro e della miglior mascherata

Sei presidenti favorevoli in modo convinto. Due tra il favorevole e l’indifferente. Altri due contrari. C’era da aspettarselo: l’annuncio della nuova presidente del Carnevale Franca Dini di voler modificare già dal 2025 la dicitura della manifestazione – da "pietrasantino" a "di Pietrasanta" – ha diviso le contrade. Il motivo alla base della decisione della Dini è rendere giustizia all’importanza e alla storia della città, tanto da aver definito "denigratoria" l’attuale dicitura.

"Di per sé – dice il presidente dell’Africa-Macelli Alessandro Mancini – non è sbagliato: è un modo per rendere più ’grande’ la manifestazione". D’accordo anche Alessandro Silicani (Pontestrada): "Dà un’impronta più specifica al posto in cui si svolge il Carnevale". Sì anche per Fabio Bardini (Antichi Feudi): "È un parola che racchiude l’appartenenza alla città e al territorio, anche perché viene fatto in città. ’Pietrasantino’ non lo trovo però denigratorio". Pollice su per Susanna Lanè (Collina): "Mi piace, gli dà più valore". Idem Lorenzo Silicani (Strettoia): "Un esterno che legge ’pietrasantino’ potrebbe capirci poco: così ha un’accezione più rinomata". Idem Silvano Benedetti (Lanterna): "Giusto, gli dà più valore, ora è troppo ’familiare’".

Tra gli indifferenti c’è Francesca Puccetti (Marina): "È uguale, ma se è per migliorare il Carnevale ben venga". A ruota la nuova presidente della Brancagliana Silvia Pelagatti, subentrata a Mario Chelli: "Mi lascia indifferente, è sempre il nostro Carnevale: ’pietrasantino’ è più alla buona". Contrari, infine, Cristina Bertolucci de Il Tiglio-La Beca ("’Pietrasantino’ è più allegro e ce lo portiamo avanti da tanti anni") e Gianfranco Pieroni del Pollino-Traversagna: "Mi piace di più ’pietrasantino’: è più... pietrasantino".

d.m.