"Contro la violenza Io ci metto la faccia"

Ecco la foto choc che appare sui profili social del presunto killer della psichiatra. Dai pasticcini al primario di Montecatini ai deliri ossessivi contro Capovani.

"Non sei malato... sei solo scomodo. Se fossi comodo per la società non saresti malato mentale in nessun luogo". È cosi che Gianluca Paul Seung raccontava la condizione del malato psichiatrico, e forse si racconta attraverso i social che oggi raccontano di lui, e della sua deriva, più di quanto abbiano voglia di raccontare le poche persone che lo conoscono davvero.

Era orgogliosamente solo Seung. "La solitudine – spiegava, condividendo un passaggio di Jung – non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dall’incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili". E si sentiva sempre più incompreso, mentre la montagna di deliranti denunce che recapitava alle Questure finiva per essere cestinata. Ma, autoproclamatosi presidente dell’associazione Adup, col sostegno di qualche utente che era riuscito ad avvicinare nell’infinita platea del web, tirava a dritto: perché: "chi va controcorrente salva il mondo. Come Adup". Non accettava di essere contraddetto, lui era dalla parte giusta. Il salvatore. E tutto il resto del mondo da quella sbagliata.

Ma non è sempre stato così, almeno in apparenza. Il primo post sulla pagina Facebook dell’Associazione Difesa Utente Psichiatrico, nel 2018, racconta la missione: "Impediamo che i pazienti psichiatrici subiscano soprusi invece che essere aiutati". E così Seung si mostra ben vestito come relatore ai forum per la salute mentale, poi a colloquio con il primario di Psichiatria di Montecatini: "Umano e comprensivo – lo descrive –. Per l’occasione (quell’incontro a luglio del 2018) gli ho portato un cesto di dolci". Si metteva dalla parte degli ’indifesi“ e dei “vessati“; "Io dico no alla violenza, e ci metto la faccia" ha scritto sulla sua divisa.

I mesi passano, i sorrisi spariscono, le denunce si sommano mentre Seung viene divorato dagli stessi mostri che vede ovunque: dal sindaco agli agenti, dalla Regina a Mario Draghi. Anche la famiglia. "Nel mondo dei pazienti psichiatrici ci sono due tipi di situazioni – scrive, in uno dei tanti post –. Quello dove la famiglia risulta un sostegno per superare il problema. E quello dove la famiglia ha fatto ammalare la persona. Nel secondo caso per estirpare il problema alla radice...serve estirpare la famiglia". Chinque non lo assecondasse, nelle sue farneticazioni, era fuori. Estirpato. L’ultimo post è del 18 aprile, Seung con Adup "osserva" la procedura di abbattimento dell’orsa JJ4. Due giorni dopo l’aggressione vile alle spalle della psichiatra Barbara Capovani, che aveva certificato Seung: "Narcisista, antisociale e paranoico".

Ma consapevole.

Red. Via.