FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Corteo per l’Altissimo. Oltre 50 associazioni contro l’escavazione

Oltre 50 associazioni ambientaliste sabato parteciperanno al corteo che partirà alle 10,30 da Palazzo Mediceo per dire "No alla vendita...

Ieri mattina presentato dagli ambientalisti il programma del maxi corteo di sabato nella sede del Parco delle Apuane che riunirà oltre 50 associazioni

Ieri mattina presentato dagli ambientalisti il programma del maxi corteo di sabato nella sede del Parco delle Apuane che riunirà oltre 50 associazioni

Oltre 50 associazioni ambientaliste sabato parteciperanno al corteo che partirà alle 10,30 da Palazzo Mediceo per dire "No alla vendita del Monte Altissimo".

Gli obiettivi sono di sensibilizzare la popolazione e di arrivare alle elezioni di Asbuc per frenare l’escavazione della montagna.

"La nostra determinazione – affermano i referenti di Assemblea Verso il 13 Aprile che ha promosso l’iniziativa – è che l’Altissimo e le aree sulle quali Henraux intende sviluppare l’attività estrattiva siano tutelate per il loro evidente valore ambientale e paesaggistico. La democratica costituzione della Asbuc sarebbe stata e resta un passaggio importante verso questo obiettivo e verso la civiltà: la vicenda del sorteggio ha scavato un baratro tra il comportamento degli Enti pubblici e il rispetto dell’ambiente e dei cittadini, distanza che la Regione ha voluto marcare anche geograficamente disponendo che il sorteggio si svolgesse a Grosseto. In questa Regione, il cui presidente considera le Apuane solamente un giacimento economico e non uno straordinario patrimonio ecologico, storico e paes.

In attesa del pronunciamento della Corte d’Appello, Henraux è stata autorizzata dal sindaco di Seravezza a sottrarre per sempre alla montagna in 10 anni quasi 500.000 metri cubi, che renderanno almeno fra i 3 e i 5 miliardi di euro, su terreno del Demanio Civico e comunque bene dell’intera collettività. Un’azione di parte – proseguono – che ha avvantaggiato il privato costituendo diritti e che è stata reiterata con l’accelerazione data alla riapertura della Cava Mossa e Tacca Bianca a pochi giorni dalla sentenza. Noi ci ribelliamo a questo stato di cose, a questa negazione dei principi democratici e a questa devastazione che alla montagna sostituisce il nulla, che di fatto realizza un furto dell’ambiente e della democrazia".

Fra.Na.