REMO SANTINI
Cronaca

Da cattivo ragazzo a re degli imprenditori Tom, l’americano che ha riconquistato la vita

Esclusivo, Cummins si racconta: "Il mondo non ti può concedere niente, a meno che tu non gli dia il permesso di farlo"

Remo Santini

Un sorriso contagioso che trasmette la voglia di osare. E che l’ha portato, attraverso mille peripezie della propria vita, a diventare uno dei numeri uno a livello mondiale nel settore dell’imprenditoria. Sempre con i piedi per terra. Lui si chiama Tom Cummins, 65 anni, è un americano entusiasta e curioso: che ha scelto la Versilia per far partire e crescere la sua ultima creatura, l’azienda Italia Luce e Gas con sede in Versilia. Ed ha una storia alle spalle fatta di crisi giovanili e rinascita, con un passato alle spalle che aiuta a capire quanta strada è riuscita a fare superando anche momenti drammatici. In questa intervista esclusiva ci racconta il suo mondo e le sue aspirazioni.

Chi è Tom Cummins? Che bambino era?

Sono nato e cresciuto nel Michigan, ma quando avevo 5 anni la mia famiglia si è trasferita a Las Vegas. Una famiglia della middle class portata avanti da mio padre che operava nel settore dell’edilizia e lavorava la pietra con le mani, e da mia madre che era segretaria in una scuola. Ero un ragazzino normale come tanti altri, ma purtroppo poi sono arrivati i problemi seri.

Perché, cosa è successo?

Las Vegas è la città del peccato, e anche se abitavo nelle campagne vicine, con gli amici ho iniziato a frequentare la città, entrando in un giro di droga. Fumavo marijuana, bevevo e giocavo. Ecco che sono entrato nella spirale della perdizione. Tutto questo anche se, da normale cattolico, andavo in chiesa ogni sabato. Però a un certo punto ho toccato il fondo. E da lì mi sono rialzato.

E’ vero che ha passato anche un periodo in carcere a seguito di questi problemi?

Sì, è vero. Mio padre è morto che avevo 18 anni, ed è lì che è iniziata la discesa all’inferno, culminata nel periodo in cui di anni ne avevo 22. In carcere c’erano tante persone che erano lì per gli stessi problemi che avevo avuto con la legge, ed è proprio in quel periodo che mi sono guardato dentro e mi sono detto: Tom, cerca la tua anima. Ho promesso a Do che quando sarei uscito di prigione avrei dimostrato che valevo qualcosa, che non ero come gli altri detenuti. Mi ci sono voluti tre lunghi anni per uscire dal tunnel.

E la vita poi dove l’ha portata?

Mi sono trasferito a Los Angeles con la mia fidanzata dell’epoca, e da lì è iniziata l’avventura con la mia prima azienda, che in 5 anni divenne quella con la crescita più rapida negli Stati Uniti. Da cattivo ragazzo (bad boy) a business man: un salto lungo.

Da lì è iniziata la scalata, partendo dal nulla e avendo una sola dote, ovvero la voglia di lavorare sodo che poi è stato il mio più grande pregio. L’azienda si occupava di fornire servizi alle aziende, e avevamo clienti in tutta l’America. Poi con l’avvento delle nuove tecnologie e del computer che hanno soppiantato la manualità, tutto ha cominciato ad andare male perché quando arrivavano gli ordini e noi spedivamo il dovuto, non era più quello che coincideva con le loro esigenze. Hanno cominciato a non pagare, e da lì è cominciato l’inesorabile declino.

Ed è dovuto ripartire da zero.

Esatto, per la seconda vola nella mia vita e nel frattempo con una famiglia da portare avanti: avevo 32 anni e due bambini.

E l’ennesima rinascita come è avvenuta?

Sono sbarcato nell’industria delle telecomunicazioni, andando a lavorare nella più grande di tutte, l’AT & T. Ero broker in questa realtà in forte espansione, ma poi ho riperso tutto. L’ennesima rinascita è avvenuta sempre nel settore delle telecomunicazioni, dove ho fatto un vero e proprio boom guadagnando davvero tanti soldi. E a 38 anni sono riuscito ad andare in pensione.

In pensione a 38 anni? Beato lei...

E mi sono trasferito in Florida con la famiglia. Sono arrivato ad avere anche uno stipendio di 60mila dollari al mese, ma poi le cose sono girate nuovamente male e sono andato all’ennesimo fallimento della mia vita. Che è sempre stata così: grandi momenti, e poi momenti di buio. Quattro cadute da cui però mi sono sempre rialzato.

E come è avvenuta l’ennesima scalata verso un nuovo successo?

Mi sono preso qualche mese di stacco, e dopo un po’ di tempo sono entrato nel business dell’energia. E da lì non ho più cambiato. Un’esperienza partita in America ormai 25 anni fa, in California, ed ho fatto milioni di dollari. Sono iniziati i progetti di espansione in Europa, e il mio socio ha messo nei suoi obiettivi l’Italia dove sapeva che si liberalizzava il settore dell’energia. Nel 2017 proprio in Italia abbiamo aperto, facendo tutto dall’America, Italia Gas e Luce e 515 Global Energy.

Poi in Italia ha deciso di trasferirsi.

L’ho deciso nel 2019, e nel marzo del 2020 avevo previsto il mio arrivo. Ho venduto la casa mandando mia moglie Victoria per scegliere un’abitazione in Versilia, perchè c’erano degli amici che vivevano da queste parti e noi amavamo già la Toscana. Sfortunatamente è iniziata l’era del Covid, e tutti comunque mi dicevano che ero pazzo a venire qui da voi, invece ho dato retta al mio istinto e ho fatto convintamente la scelta.

E arriviamo ai giorni nostri: Italia Gas e Luce ora ha la sua sede in Versilia.

Certo, e le cose stanno andando molto bene. Voglio che questa azienda raggiunga presto milioni di clienti in Italia e si espanda in tutta Europa, voglio che con questo business molte persone diventino milionarie perchè la ricchezza va condivisa.

E come si trova qui?

Molto bene, a parte il fatto che sono un po’ in difficoltà con la lingua perchè non parlo l’italiano. Amo tutto di questa terra, e spero di portare a compimento il mio progetto di aiutare gli altri, perchè nella vita non sono importanti solo i soldi ma anche dare una mano alle persone in difficoltà. Ritengo di essere un buon leader proprio perchè ci tengo alla gente. Credo proprio di aver costruito qui la migliore azienda di energia del vostro Paese, non a caso su tutte le piattaforme abbiamo le migliori recensioni. Amo anche la Versilia, le quattro stagioni, il cibo. Anche se è difficile essere lontano dalla mia cultura, dagli Stati Uniti.

E l’immediato futuro?

Sono in cerca di persone che vogliano crescere nella vita. Tanti vivono come in una prigione economica, io ho la chiave per aprirla.

Quale è il motto della sua vita?

Il mondo non ti può concedere niente, a meno che tu non gli dia il permesso di farlo.