
Con la proclamazione di Pesaro “Capitale della Cultura 2024” a Viareggio non resta che l’orgoglio di aver partecipato al concorso, arrivando comunque fra le dieci città finaliste. Viareggio aveva presentato un progetto che deve essere la base per la Viareggio del futuro che, non può prescindere dal recupero e dalla valorizzazione della sua storia dove vi sono date che testimoniano le tappe dello sviluppo del borgo nel percorso evolutivo fino a divenire Città. Nel 1172, con la costruzione di un castello eretto sulla spiaggia, inizia la storia del territorio, in origine “terra del diavolo”, una landa paludosa e malarica. Nel 1741, con gli interventi di bonifica messi a punto dall’ingegnere Bernardino Zendrini, migliorate le condizioni ambientali, il paese si amplia ed iniziano ad assumere importanza le attività della pesca e della marineria. Ma è l’Ottocento che può essere inteso come il secolo di Viareggio, perché è al suo inizio che si realizza il passaggio da piccolo borgo di mare, in città. Infatti, il 7 giugno 1820, Maria Luisa, Duchessa di Lucca, emanò un decreto che elevò Viareggio a rango di Città. Giovanni Pacini, il musicista nato a Catania il 17 febbraio 1796 è intimamente legato a Viareggio dove si stabilì nel 1822. Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, negli ultimi anni di vita conobbe il giovane compositore con il quale ebbe una relazione e nel 1822 lo seguì a Viareggio, dove si fece costruire una villa all’estremità della città, quasi in riva al mare. La domanda di costruzione fu presentata per la principessa dallo stesso Pacini e inoltrata a Maria Luisa, Duchessa di Lucca. Sempre in quell’anno, sulla spiaggia davanti all’area dove sorgerà la villa di Paolina Bonaparte le onde del mare depositarono il corpo senza vita di Percy Bysshe Shelley, il poeta inglese naufragato al largo di Viareggio e poi arso su un rogo di pini alla presenza di Mary Shelley e di lord Byron, con una cerimonia pagana che trasformò Viareggio in “luogo del mito”. Due anni dopo, nel 1824, l’architetto Lorenzo Nottolini elaborò il piano regolatore che disegnò l’immagine urbanistica di Viareggio, prevedendone gli sviluppi e definendo di fatto la conformazione di quella che è la Viareggio moderna.
E sempre l’Ottocento il secolo che vede la nascita dei poli trainanti della sua economia. Nel 1819 con la realizzazione della prima darsena adiacente alla Torre Matilde inizia l’attività cantieristica e marinara, poi nel 1827 con la costruzione dei due primi bagni comunali, il Nereo e il Dori, Viareggio si avvia a diventare un importante centro turistico balneare, mondano e culturale. Nel 1873 nasce il Carnevale che l’anno prossimo compie 150 anni. Le tappe di questa evoluzione storica deve essere al centro di un ampio progetto di recupero del patrimonio culturale per valorizzare il presente e programmare il futuro.
Paolo Fornaciari