Oscurato da una fitta vegetazione che ne ha impedito la vista per decenni, è tornato alla luce facendo gridare al miracolo. La scoperta riguarda un telaio alimentato a sabbia per segare i blocchi di marmo, realizzato dalle officine “Barsanti“ ai primi del ’900 e di cui esiste solo un’altra copia a Brescia. Immaginarsi lo stupore di Emilio Carpentieri (nella foto con il macchinario) quando lo ha scoperto durante la demolizione dell’ex laboratorio “Pierotti“, il cui muro era crollato a ridosso della strada che collega terminal bus e Aurelia. Il titolare della “Karpman“ lo ha acquistato partecipando all’asta indetta dal giudice, essendo il telaio privo di proprietario, e il sogno è di poterlo donare alla città per far sì che venga esposto ai visitatori (la proposta è stata inoltrata al Comune). I quali potranno ammirare questo imponente reperto lungo 10 metri e alto 5, ancora dotato di cinghie, fasce, ruote, biella in legno, lame d’acciaio e altre strutture in ferro e ghisa.
d.m.