VIOLA MALLEGNI
Cronaca

Dal supermercato alla pattumiera. L’11 per cento del cibo viene buttato

I dati di Coldiretti dipingono una realtà fosca: in media, si gettano via 27 chili all’anno per ogni abitante toscano

Dal supermercato alla pattumiera. L’11 per cento del cibo viene buttato

I dati di Coldiretti dipingono una realtà fosca: in media, si gettano via 27 chili all’anno per ogni abitante toscano

Andare al supermercato, comprare ciò che serve, magari anche uno stuzzichino, una tavoletta di cioccolata, qualche yogurt, ma anche la pasta, un bel rifornimento di affettati, qualche sugo pronto e così via. Alcuni fanno attenzione alle date di scadenza e comprano in base a ciò che serve o che sono certi di consumare; altri, invecem acquistano i prodotti senza veramente pensare se e quando metteranno in tavola quel che mettono nel carrello e quanto invece non verrà utilizzato e poi buttato via perché scaduto. È questo uno dei principali punti di partenza dello spreco: acquistare anche in eccesso o con poca attenzione e poi buttarlo.

Restringendo il campo alla nostra regione, risulta da un’elaborazione prodotta dalla Coldiretti Toscana che ogni toscano butti nella pattumiera 27 chilogrammi di cibo all’anno. È questo un dato che lascia a bocca aperta: oltre ad avere pesanti riflessi sull’ambiente e sull’economia, delude dal punto di vista etico dal momento che molte famiglie faticano a garantirsi un’alimentazione adeguata, e che circa il 13,2 per cento dei nostri coincittadini sono a rischio povertà o esclusione sociale secondo l’Istat.

Il fenomeno dello spreco nelle case incide per oltre la metà sul totale del valore del cibo gettato: è qui, infatti, che si concentra la tendenza a gettare via gli alimenti. Una cosa è scaduta, l’altra da chissà quanto è in frigo e non viene mangiata da nessuno: tutto ciò porta al triste fenomeno, sbagliato sotto ogni punto di vista. Nelle abitazioni private si butta mediamente circa l’11 per cento del cibo acquistato, mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5 per cento e il 2 per cento, secondo l’analisi della Coldiretti elaborata sui dati raccolti dall’Onu.

Tutto ciò ha, sempre secondo Coldiretti, effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale: non è solo il brutto gesto a livello etico di gettare via ciò che per molti è una fatica avere (o che proprio non riescono ad avere, se non in piccolissime quantità), ma comporta anche un impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima infatti che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino fra l’8 e il 10 per cento del totale del gas serra.

Proprio per questa serie di effetti che comporta lo spreco, Coldiretti è impegnata in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di "Campagna Amica" per il contenimento degli sprechi con la più grande rete di fattorie e farmers’market destinati a sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantire alle famiglie prodotti più freschi che durano di più.

Ma quali sono le strategie da poter utilizzare e che sono adottate dai toscani secondo Coldiretti Toscana? Cucinare gli avanzi e non gettarli perché non sono stati mangiati durante il pasto, farsi incartare il cibo rimasto nelle sempre più richieste doggy bag dopo una cena o un pranzo al ristorante, il pranzo al sacco, gli orti sul balcone, una lista della spesa giusta ed equilibrata dove ciò che finisce nel carrello corrisponde a ciò che veramente verrà consumato, lo sguardo attento alla data di scadenza sui prodotti e il boom della spesa nei mercati contadini a chilomento zero.