REDAZIONE VIAREGGIO

Dalla lotteria al progetto di Marcucci . Poi l’operazione (sfumata) di Lunardini

Nel 2010 l’ipotesi della vendita per salvare i conti pubblici sull’orlo del dissesto

Nel 2010 l’ipotesi della vendita per salvare i conti pubblici sull’orlo del dissesto

Nel 2010 l’ipotesi della vendita per salvare i conti pubblici sull’orlo del dissesto

Era il 2010, e il bilancio del Comune di Viareggio iniziava a scricchiolare sotto il peso dei debiti. Per salvare i conti pubblici l’allora amministrazione guidata dal sindaco Lunardini s’inventò quello che, all’epoca, venne definito dalle cronache de La Nazione “un kolossal della finanza creativa“. L’idea del Comune, poi naufragata, era rivendere la Cittadella alla Fondazione Carnevale per 12milioni di euro. Ciò avrebbe consentito a piazza Nieri e Paolini di ottenere denaro contante per finanziare la spesa corrente, avviata verso il rosso, e restituire un patrimonio alla Fondazione con cui riacquisire un’autonomia. La creatività non bastò, e pochi anni dopo venne certificato il dissesto.

Di fatto quella avanzata, e mai compiuta, da Lunardini era un’operazione inversa a quella della giunta Marcucci, che a Burlamacco invece tolse la Cittadella per affidargli gli hangar in affitto. Quegli hangar inaugurati nel 2001, e sorti su terreni acquistati grazie ai ricavi della Lotteria (che negli anni d’oro ricopriva di fortune il Carnevale) e la cui costruzione venne poi terminata coi Boc della giunta Costa per 13 miliardi di lire. La realizzazione della Cittadella consentì al Comune di vendere i vecchi baracconi di via Marco Polo con una mirabolante asta che fruttò al Municipio 8milioni e mezzo. Poi il sindaco Marcucci decise di riprendersi la Cittadella che, ora, sembra destinata a tornare patrimonio di Burlamacco.