Danni estetici, condannato chirurgo viareggino

La Corte di appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti del medico

Un intervento chirurgico in una foto di repertorio

Un intervento chirurgico in una foto di repertorio

Viareggio, 31 agosto 2024 – La buona intenzione di ritoccare il suo corpo si è ben presto trasformata in un incubo e in una lunga contesa legale arrivata alla parola fine. L’intervento chirurgico di mastoplastica additiva aveva infatti avuto un esito finale disastroso dal punto di vista estetico, creando inevitabilmente nella donna anche notevoli ripercussioni nell’equilibrio psicologico.

Al tempo la spezzina aveva 39 anni. Dopo la sentenza del Tribunale di Lucca che aveva condannato il chirurgo al risarcimento di 26 mila euro a titolo di danno non patrimoniale e ulteriori 3 mila 280 euro a titolo patrimoniale è arrivata anche la sentenza della Corte d’Appello di Firenze che si è pronunciata sulla vertenza giudiziaria intrapresa nel 2019. Dopo tre anni dunque la corte fiorentina si è pronunciata accogliendo le tesi presentate dall’avvocato Silvia Calzolari dello studio spezzino Calzolari, confermando la decisione del giudice di primo grado.

L’azione legale intrapresa contro un chirurgo estetico operante a Viareggio, Pisa e Livorno era approdata alla prima sentenza di condanna nel 2021 emessa dal Tribunale di Lucca ma era stata impugnata dal medico davanti alla Corte d’Appello di Firenze che dopo tre anni si è pronunciata confermando la decisione del giudice di primo grado. La spezzina, dieci anni fa all’età di 39 anni, si era sottoposta al rifacimento del seno, versando la cifra di 7 mila euro, con il risultato di mammelle disformiche che hanno provocato ovviamente un impatto estetico inadeguato e inaccettabile anche un trauma psicologico determinando una patologia riconducibile a sintomi depressivi e ansiosi.

Le imperfezioni dell’operazione erano state inoltre accertate dalla visita di un altro professionista. La donna dunque si era decisa a far valere le proprie ragioni rivolgendosi all’avvocato Silvia Calzolari del foro spezzino.

Il Tribunale di Lucca aveva effettivamente accertato la responsabilità del chirurgo estetico condannandolo al risarcimento del danno provocato. Il professionista molto conosciuto in Toscana si era però appellato. I suoi difensori hanno fatto leva nell’errore di aver basato la decisione sulle non corrette conclusione del Ctu che non aveva tenuto conto delle fotografie in atti e l’esame tecnico si era svolto in un periodo di pandemia con conseguente collegamento video con i consultenti tecnici di parte (Ctp). Una circostanza che non aveva premesso a quest’ultimi di partecipare direttamente in presenza alla visita della donna. Massimo Merluzzi