
Il popolare interprete del commissario Montalbano sarà venerdì 28 al Centrale per parlare col pubblico.
"Il dolore e la gioia sono fatti della stessa materia", scrive, Luca Zingaretti, nelle note di regia del suo film d’esordio, "La casa degli sguardi", tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli. Un dolore, quello del mondo, che Marco, 20 anni, il protagonista interpretato da Gianmarco Franchini, sente, avverte, trasforma in poesia e cerca di dimenticare nell’alcool e nelle droghe, bramando uno stato di incoscienza svuotato dell’ansia di vivere e di esistere. In una fuga da sé stesso e da quello stesso dolore che diverrà, oltre la tendenza autodistruttiva che lo allontana da fidanzata e amici, mezzo e materia per raggiungere la felicità. O almeno un suo accenno.
È una storia di redenzione e riscatto, di persone e di rinascite, della possibilità di rialzarsi e dirigersi verso la luce, dopo una vita di buio, quella di Marco, e quella, presentata al Festival del Cinema Di Roma e in uscita in tutte le sale il 10 aprile, che Luca Zingaretti presenterà in anteprima, in dialogo con il pubblico, venerdì 28 marzo alle 19 e 15 al Cinema Centrale, a seguito della proiezione. Zingaretti, regista alla sua prima prova, è anche attore e padre, nel racconto, di Marco: un padre che vede il proprio figlio scivolare lentamente verso il baratro, e che, nonostante l’incapacità di gestire tanta sofferenza, lo affianca, lo sostiene e lo sprona, spingendolo a trovare un lavoro e a scoprire, nell’arte, come nell’amicizia, nell’amore tra padre e figlio, e nel dolore altrui, una via per rinascere e risorgere, liberandosi dell’inquietudine e accettando il valore di ogni emozione.