
Una pioggia record riporta alla memoria collettiva la tragedia di Cardoso del 1996. Sopralluogo di Giani sulle montagne ferite: subito tre milioni per la ricostruzione.
Strade letteralmente spaccate i due, asfalti saltati e parapetti crollati. E con essi si è riaperta una ferita per la Versilia che si è ritrovata fragile e indifesa di fronte all’ondata di maltempo tra raffiche di vento e bombe d’acqua. La Regione ha proclamato lo stato di emergenza e con esso arriveranno 3 milioni per coprire le situazioni più stringenti dei singoli Comuni. Ieri mattina risultavano 1500 le persone isolate nelle porzioni collinari e montane delle province di Lucca e Massa Carrara, e col passare delle ore il numero è passato a 873 con sindaci, volontari e mezzi della protezione civile presenti in ogni dove sotto la pioggia battente con un quadro ambientale devastato e famiglie costrette ad evacuare dalle loro case.Il fattore determinante è stato dato dall’imprevedibilità: ha piovuto assai più delle previsioni, con 200-225 millimetri di acqua in 24 ore nel comune di Stazzema, pluviometro a 220 millimetri a Seravezza e 170-200 mmollimetri sul resto delle Alpi Apuane (se poi andiamo a prendere come riferimento l’inizio di questa fase di piogge, si arrivano a toccare i 433 millimetri di pioggia caduta solo a Arni). A incidere anche il famoso ’microclima’ della zona: l’effetto orografico dei rilievi apuani ha infatti acuito l’entità delle piogge.
Le situazioni più critiche si sono registrate a: Camaiore (290 isolati), Stazzema (200 isolati tra Retignano, Cansoli, Farnocchia, Pomezzana), Pietrasanta (150 isolati tra Valdicastello, Metati Rossi, Cerro Grosso, Solaio, Vitoio), Fabbiano e Uccelliera (Seravezza). Nel primo pomeriggio si è precipitato per un sopralluogo il governatore Eugenio Giani che ha verificato la situazione in Alta Versilia. "Stanzieremo le risorse necessarie – ha detto – per consentire ai Comuni e agli enti locali di attivare da subito i primi interventi di somma urgenza e ripristinare la viabilità interrotta. Alle comunità colpite va la nostra piena vicinanza. Isolarsi non significa solo restare senza strade, ma affrontare disagi, paura e solitudine. La Protezione Civile regionale, insieme ai Comuni, ai volontari e a tutte le forze sul campo, è al lavoro per non lasciare nessuno solo. Abbiamo provveduto subito a dichiarare lo stato d’emergenza regionale che ci permetterà di coprire con 3 milioni di euro le somme urgenti nei singoli comuni. Stiamo al momento attenzionando insieme alla Protezione civile una quindicina di Comuni. Potrebbero essere di più ma lo vedremo nelle prossime ore e saremo più precisi".
Maggiori criticità nei borghi di Stazzema (la strada che collega le aree montane al mare è stata interessata da una frana a Ruosina, al confine con il comune di
Seravezza) ma colpite anche Valdicastello, Metati Rossi Alti e Bassi, Cerro Grosso, Solaio e Vitoio, dove sono segnalate anche abitazioni isolate a causa di cedimenti stradali o smottamenti che si sono riversati sulla viabilità. L’ufficio di protezione civile, i vigili del fuoco e la polizia municipale di Pietrasanta per tutto il giorno hanno mantenuto filo diretto con i cittadini per rispondere alle loro richieste di aiuto. "Le squadre stanno provvedendo a rimuovere i detriti dalle strade - ha proseguito Giani - che consentono di raggiungere i luoghi ancora isolati. Questa zona di Stazzema, insieme a Seravezza, Camaiore e Pietrasanta risulta al momento quella più colpita. Sono venuto di persona per incontrare i sindaci, Lorenzo Alessandrini di Seravezza, Maurizio Verona di Stazzema, Marcello Pierucci di Camaiore. Ho sentito poco fa Gianni Lorenzetti di Montignoso e devo dire che con loro stiamo lavorando per vedere quali intervenire per ripristinare velocemente la normalità".
Nuovo punto della situazione sarà fatto questa mattina con tutti gli enti locali interessati. Cessate queste piogge, torneranno precipitazioni nel giorno di Pasqua, ma senza la stessa intensità ed insistenza. La protezione civile comunque invita a prestare attenzione a muoversi in zona, perché il rischio di frane continua anche a precipitazioni cessate.