Il dibattito a livello nazionale sui rischi della medicina estetica sottolinea il ruolo dell’ordine dei medici sotto il profilo dei controlli. Cosa può fare l’ordine per scoraggiare questo scenario inquietante? La Nazione per fare chiarezza si è rivolta a Umberto Quiriconi, presidente dell’Ordine dei Medici di Lucca da tanti anni e che vanta un’esperienza che va avanti dal ’76. "E’necessaria una premessa – spiega –; in Italia non esiste una scuola di specializzazione in medicine estetiche. E questo è il primo aspetto da tenere presente: esiste soltanto la specializzazione in chirurgia plastica e plastico-ricostruttiva. La nomartiva permette ai medici, fatta eccezione che per poche branche, di esercitare la professione nel settore estetico".
Questo cosa comporta?
"È chiaro che chi sceglie questo settore deve farlo garantendo al paziente necessarie e imprescindibili condizioni di sicurezza. Al primo posto resta la tutela del paziente. Questa normativa non consente all’ordine dei medici di dichiarare “abusivo“ un collega che eserciti la medicina estetica senza avere la preparazione adeguata. La contestazione che può essere fatta in situazioni di danno per il paziente o in situazioni ancora più tragiche come la morte è quella di averr esercitato la professione con imprudenza, imperizia e negligenza. C’è anche un altro aspetto da tenere presente: le segnalazioni avvengono dopo che il danno al paziente è già avvenuto. Una circostanza per la quale si può fare poco".
Si parla molto dell’uso dei social da parte dei medici, utilizzo che spesso può avere conseguenze pericolose.
"Anche questo è un altro problema. Se i social vengono usati per dare una corretta informazione sul professionista possono essere utili, se si trasforma l’informazione in pubblicità allora lo scenario è diverso. I social vanno bene se un professionista li utilizza come una scheda informativa".
Al vostro ordine sono arrivate segnalazioni?
"Sono poche le segnalazioni ci arrivano e quelle che arrivano riguardano persone che non sono medici, ma che svolgono in modo abusivo la professione. In caso di segnalazioni le giriamo ai Nas per le indagini di competenza e quando le indagini accertano eventuali reati il nostro ordine si costituisce parte civile".
L’ordine è proviciale: sono arrivate segnalazioni da Viareggio?
"Poche, ma sono arrivate".