La direttiva "case green" ha già fatto drizzare le antenne ai proprietari di casa e a chi sogna di diventarlo. Ma quali possono essere gli effetti sul mercato delle iniziative messe sul tavolo a livello europeo e nazionale (la ’sanatoria’ ipotizzata da Salvini)? Lo abbiamo chiesto a Leonardo Ciancarella, titolare dell’agenzia ’Leonardo’ e di ’Leonardo Real Estate’.
Secondo lei, quanto inciderà la direttiva sullo scenario versiliese?
"Dipende. Per chi viene da fuori e vuole prendere casa come turista, e pure per i i compratori che si muovono per fare un investimento nel settore immobiliare, meno. Inciderà di più per chi compra la casa della vita, e quindi le persone del posto. Al momento, abbiamo già intravisto una maggiore attenzione da parte di chi compra, sia local che non, verso la classe energetica e gli eventuali costi di miglioramento. Qualcosa nella testa delle persone è scattato. Ma quel che vorrei sottolineare è che si tratta di un’opportunità non solo dal punto di vista dell’ambiente, ma anche per i portafogli dei proprietari: se metto infissi buoni, cambio la caldaia, faccio il cappotto termico e prendo tutta una serie di accorgimento, avrò un beneficio dal punto di vista economico. E infatti molti di coloro che comprano casa lo fanno ragionando su una ristrutturazione che porti a un miglioramento energetico. Vale soprattutto per le case più datate".
Che momento sta vivendo il mercato?
"Una fase particolare. C’è tanta richiesta ma poca offerta. Sembra quasi che chi vuole vendere stia aspettando di vedere cosa succederà tra mutui, tassi d’interesse, la situazione geopolitica ed economica. In realtà, credo che questo sia proprio il momento migliore per mettere in vendita un immobile: essendoci meno offerta, si riesce a vendere anche a prezzi più alti del valore reale".
Che conseguenze può avere l’ipotesi di sanatoria prevista da Salvini?
"Intanto dobbiamo capire se il ’Piano casa’ passerà e in quali termini. Per quel che abbiamo capito dalle linee guida, l’eventuale sanatoria potrebbe sistemare difformità lievi, di poco conto, di natura formale. Magari, cose realizzate in determinati periodi in cui erano consentite, e che con le norme successive hanno finito per rappresentare un problema per la vendibilità. Per fare un esempio pratico, la più facile applicazione di questa norma dovrebbero essere balconi verandati, soppalchi, tramezzi. Insomma, non opere strutturali e fondanti. Nel caso, sarebbe un input positivo per il mercato: stando a quanto è trapelato finora, potrebbe sistemare delle piccole situazioni ad oggi bloccate per vuoti normativi. Non è un condono alla ’bomba libera tutti’ per strizzare un occhio a chi ha fatto dei veri abusi".
Daniele Mannocchi