"Prossima riapertura? Il 31 ottobre, Halloween". Parola di Giuliano Angeli, gestore della Bussola, che commenta così le decisioni del Governo al rialzo sulla capienza delle discoteche. "Con il 35% proposto dal Cts sarebbe stato insostenibile, con il 50% al chiuso e il 75% all’aperto si può iniziare a parlarne - commenta -. Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Ci auguriamo in ogni caso sia un primo passo verso una riapertura totale, apprezziamo lo sforzo in questo senso, visto le percentuali minori decise dai tecnici. Per quanto ci riguarda potremo ospitare 525 persone all’interno della Bussola, escluso l’esterno e il Bussolotto, chiuso per lavori di ristrutturazione".
"Rimane anche il fatto - prosegue -che siamo stati chiusi venti mesi, con ristori che non sono arrivati, soprattutto nell’ultima parte. Aiuti che in ogni caso speriamo che ci arrivino”. Intanto quest’estate la Bussola si è reinventata come lounge bar. "Chiaramente - precisa Angeli - non è la stessa cosa della discoteca. Anche per questo la riapertura oggi non è di sicuro automatica, un ruolo importante lo avranno i Pr. In ogni caso tramite i social e la stampa credo che i giovani sappiano perfettamente che le discoteche riapriranno. Ma credo anche che questi non abbiano paura del contagio, quindi non vedo problemi da questo punto di vista". Vede la riapertura decisa dal governo un passo in avanti anche Filippo Grassi, responsabile nazionale del comparto intrattenimento-discoteche di Fiepet Confesercenti. "Un segnale concreto per le imprese - sottolinea il presidente - anche se si riapre solo in autunno, con un’altra stagione estiva persa alle spalle e con limitazioni importanti per quanto riguarda la capienza dei locali. Più dell’80% delle attività da noi censite presso i nostri associati, infatti, sono sotto le mille unità: siamo nell’incubo in cui hanno vissuto teatri e cinema quando la capienza era al 50%. Durante la stagione invernale, perciò, potranno beneficiare delle misure del nuovo decreto i gestori dei locali che avranno una capienza molto elevata, mentre chi ha una capienza ridotta sarà costretto a pensare se aprire o meno, per sostenibilità dei costi". "Inoltre - conclude Grassi - siamo l’unico settore che attualmente può restare aperto solo in zona bianca, quindi se si è in zona gialla i locali restano chiusi. Questo condiziona fortemente anche le eventuali assunzioni di personale: gli imprenditori hanno bisogno di maggiori certezze".
Alice Gugliantini