Docce sul mare, ok all’acqua non potabile. La Regione in aiuto delle spiagge

Il presidente di Ambito Bruno Murzi rilancia: "Si possono utilizzare i pozzi già censiti per le piscine"

La Regione consente l’utilizzo dell’acqua non potabile per le docce negli stabilimenti

La Regione consente l’utilizzo dell’acqua non potabile per le docce negli stabilimenti

Versilia, 30 maggio 2024 - La Regione consente l’utilizzo dell’acqua non potabile per le docce negli stabilimenti balneari, così risolvendo in parte un argomento che aveva mandato in tilt i concessionari. E l’Ambito turistico Versilia rilancia: "Per i criteri di analisi, utilizziamo i parametri per le acque di approvvigionamento delle piscine". Il suggerimento arriva dal presidente dell’Ambito Bruno Murzi, dopo una serie di incontri, di concerto con Sib Confcommercio e le associazioni apuo versiliesi dei balneari, sul complesso quadro normativo statale e regionale in materia di acque destinate al consumo umano e alle interpretazioni estensive dello stesso date da alcuni enti regionali. Con la Regione, anche tramite l’opera dell’assessore al Turismo Leonardo Marras, è stato trovato un accordo di massima. L’intesa ha portato ad escludere la necessità che le acque di utilizzo negli stabilimenti balneari per docce, lavapiedi ed altro, siano catalogate come di tipo potabile. L’apertura da parte degli uffici della Regione in questo senso, avviene dopo una importante riflessione sulle caratteristiche dell’utilizzo e sulla oggettiva difficoltà, anche a causa della relativa scarsità dell’oggetto, ad utilizzare per questi scopi acqua potabile. Ai balneari verrà richiesto di eseguire alcune analisi e sarà necessario che i pozzi utilizzati siano regolarmente censiti. Per le analisi, in attesa di un comunicato ufficiale della Asl, si consiglia di adottare come parametri quelli valevoli per l’acqua di approvvigionamento delle piscine.

"In attesa di avere ulteriori chiarimenti da parte della Regione Toscana e della Asl competente – afferma il presidente Murzi – e per dare delle risposte urgenti ai gestori degli stabilimenti balneari, dopo essermi confrontato anche con igienisti della Asl, ritengo che le acque provenienti da pozzi regolarmente censiti dagli uffici competenti della Regione, in quanto utilizzate per le piscine perché sottoposte ad una analisi di verifica e monitoraggio di parametri microbiologici, chimici e chimico-fisici, possano ben essere utilizzate anche per docce, lavandini e lava piedi. Naturalmente le acque devono provenire da pozzi privati regolarmente concessi secondo la normativa vigente. Questa soluzione garantisce sia la sicurezza igienico sanitaria, sia il minimo impatto ambientale in quanto verranno utilizzate acque che seppur sicure non saranno sottoposte ad un giudizio di idoneità di potabilità con la conseguenze che si preserveranno le risorse idriche ormai preziose, specialmente durante i periodi di forte afflusso".

Fra.Na.