MARIA NUDI
Cronaca

Don Luca, prete di periferia. Parrocchia aperta a tutti

La chiesa è ormai diventata il punto di riferimento del quartiere Varignano. Tante iniziative dal campo di calcio al centro ascolto, fino all’aula studio .

Don Luca Andolfi durante una celebrazione nella parrocchia di Varignano

Don Luca Andolfi durante una celebrazione nella parrocchia di Varignano

Una capriola alle scuole medie nell’ora di educazione fisica ha rischiato di compromettere la sua vita in modo determinante se non fosse intervenuta una mano misericordiosa, un diploma da ragioniere lo ha messo per lavoro a contatto diretto con il denaro e gli ha fatto percepire cosa sono disagio economico e povertà, un amico disabile gli ha fatto comprendere la vita da un’altra prospettiva: circostanze che sono diventate interrogativi esistenziali nel cuore di don Luca Andolfi, parroco da 5 anni della parrocchia della Resurrezione al Varignano, quartiere che conta oltre 12mila anime. Un uomo, che ha dedicato la sua vita al sacerdozio, al servizio degli altri tramite la parola di Dio. Una parrocchia di periferia e una comunità che hanno scritto la storia della città grazie a padre Tarcisio Ciabatti parroco al Varignano negli anni Sessanta e poi missionario in Bolivia scomparso il 25 gennaio.

Parroco di un quartiere di periferia che esperienza vive? "Il Varignano è un quartiere particolare dove le difficoltà diventano risorse. E’un quartiere dove si vive il bello dell’umanità, basti pensare a quante associazioni di volontariato ospita e come queste costituiscono una rete importante per il sociale. E’un quartiere caratterizzato dalla edilizia popolare dove vivono viareggini, cittadini che vengono dal sud italia e stranieri e nonostante le criticità, c’è molta osmosi"

Quale ruolo svolge la parrocchia? "La parrocchia vuole essere un punto di ritrovo e di aggregazione per tutti e lo è anche naturalmente, c’è il giardino, la piazza. Apro la chiesa anche prima delle sette e la chiudo dopo le 19 di inverno. Abbiamo una scuola calcio gratuita dell’oratorio grazie a una struttura che 5 anni fa ci ha messo a disposizione il Comune. Uno spazio dove si fa attività sportiva non solo calcio e i bambini sono spesati anche dell’acquisto per l’abbigliamento. Organizziamo corsi di ginnastica dolce. Abbiamo un centro d’ascolto a cui i cittadini possono rivolgersi: osservatorio sociale e umano.

Negli anni sono cresciute le difficoltà delle famiglie. "E’ proprio così, per questo da poco abbiamo inaugurato un altro progetto per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, in età scolare: dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30 i ragazzi hanno a loro disposizione un’aula di studio con un educatore che li segue. Ogni iniziativa ha anche lo scopo di incrementare la socializzazione e la voglia di stare insieme come ad esempio i pomeriggi dedicati alla tombola".