REDAZIONE VIAREGGIO

Drammatico, ironico, grottesco I tanti volti del Sordi viareggino

Alberto, nato 100 anni fa, girò da noi ‘Una vita difficile’, un film in cui non era solo brillante Il set in Passeggiata, da Galliano e sul galeone Santa Monica. E la scena "da Oliviero"

Nel celebrato centenario della nascita di Alberto Sordi come non ricordare un’interpretazione che molti critici considerano tra le più ispirate del grande attore romano. Nel 1961 il regista Dino Risi gira a Viareggio un episodio di ’Una vita difficile’.Protagonista è un Albertone che alterna momenti ironici, drammatici e grotteschi dà voce e volto al protagonista Silvio Magnozzi, un giornalista ex partigiano e vorrebbe mantenere intatti slancio politico e ideali, anche nel dopoguerra. E così, come sottolinea Umberto Guidi nel suo bel libro del 2006 ‘ Questo mare infinito – La Versilia e il cinema’ (Aska Edizioni) accanto agli accenni alla guerra partigiana, ci sono la vita bohemienne a Roma, l’attentato a Togliatti, gli anni del miracolo, l’episodio di vacanza balneare girato a Viareggio.

Proprio da noi Silvio Magnozzi, comunista convinto, si reca nella seconda metà del film alla ricerca della moglie Elena, Lea Massari. I due si sono separati e lui vorrebbe ricucire i rapporti con Elena ma viene cacciato dalla moglie. L’episodio si conclude con la famosa scena sul viale di Marina di Massa, davanti al night ’Oliviero‘, dove Sordi impreca contro le auto che passano nella notte, simbolo di un benessere da lui contestato.Viareggio assume nel film la connotazione di un luogo di ricchezza e di divertimento. La prima inquadratura aerea mostra il mare e la distesa di ombrelloni sulla spiaggia. Memorabile la scena in cui Sordi che cammina in completo scuro sulla sabbia affollata di bagnanti, alla ricerca della moglie. La trova al bar ’Da Galliano’, che infatti mette in bella mostra quelle immagini nella sua sede. "Il marito - dice Guidi - chiede di vedere il figlio, Paolino, e lo porta a pranzo al Santa Monica. Dopo il pasto Silvio passeggia sull’arenile col figlio, cercando di carpirgli informazioni sullo spasimante della madre. Nella trama è un industriale di Lucca, ha i soldi e si sposta in Mercedes scoperta". Scende la sera, si vede la Passeggiata illuminata. Magnozzi pedina la moglie e il rivale. Li spia al ristorante ‘Costa dei Barbari’, mentre cenano e ballano. I due si avvedono di essere osservati e se ne vanno. L’azione si sposta ’da Oliviero’, a Marina di Massa, uno dei locali simbolo del periodo. Silvio li segue in taxi e arriva quasi ubriaco. I suoi approcci maldestri e aggressivi verso la moglie e il suo accompagnatore fanno degenerare la situazione. Silvio contesta la ricchezza e il benessere ostentati nei luoghi di villeggiatura. Lea Massari lo respinge. Il tentativo di bloccare l’ulteriore fuga della moglie e dell’amico si conclude. "Sconfitto e umiliato - spiega ancora Guidi - Silvio si aggira all’alba sul viale a mare, lanciando sputi e insulti alle macchine di passaggio.Il regista Dino Risi ebbe a dire: “C’e una sequenza che mi piace ancora molto, nel film, con lui che prende a calci le macchine. Io l’ho portata avanti tantissimo, da quanto mi piaceva. E la forza di quella scena è anche la durata”. Quasi un film nel film.

Enrico Salvadori