Sant’Anna di Stazzema, 12 agosto 2024 – “Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di ottant'anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti. Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre”. Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitano ancora una volta a fermasi e concedere tempo alla memoria di una delle stragi che ha segnato la Toscana durante la seconda guerra mondiale.
Era il 12 agosto 1944 quando alle prime luci dell'alba le colonne delle SS, con il supporto di fascisti locali, circondarono la vallata, divenuta terra di rifugio per centinaia di persone sfollate da tutta la Versilia e dalla costa toscana e ligure. Un atto premeditato, non un'azione di rappresaglia. Fu una delle stragi più feroci compiute dai nazisti durante l'estate del 1944: 560 persone trucidate, tra queste 130 bambini.
E oggi la Toscana si ferma a ricordare, ottanta anni dopo, mentre i superstiti e testimoni diretti sono sempre meno. Alle 9 si è tenuta la cerimonia con la deposizione delle corone di fiori e la liturgia religiosa. Poi il corteo silenzioso dal sagrato della chiesa, teatro della strag, si è inerpicato verso il monumento ossario sulla vetta del monte dove è stata inaugurata la mostra “Colori di pace”. Presenti il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il presidente dell'Associazione Martiri di Sant'Anna Umberto Mancini e il presidente della Toscana Eugenio Giani.
“Il cuore della Toscana batte forte su Sant’Anna” ricorda ancora il presidente Eugenio Giani. E da Sant’Anna risuona forte, ottanta anni dopo la strage in cui furono massacrate con ferocia anche donne, uomini e bambini, un messaggio di pace. Un inno al disarmo e al dialogo, nel segno della riconciliazione. C’è chi canta Bella Ciao, c’è chi scandisce “Ora Resistenza sempre”. Su un cartello si punta l’indice contro chi vende e produce armi, “insulto a Sant’Anna”. Sono in duemila davanti alla chiesa e poi lungo il sentiero abbarbicati sul monte. Amministratori e gonfaloni non solo toscani. Presente anche la console della Germania. Presenti per la giunta l’assessora Alessandra Nardini e l’assessore Stefano Baccelli.
“Un messaggio di pace arrivi da questo luogo così sacro. Non c’è futuro senza memoria – aggiunge Giani – Ricordiamoci cosa sono state le guerre, cosa hanno fatto”. Alza la voce e cita i conflitti in corso in Europa.
Le parole del presidente Mattarella
"Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell'intera Nazione. Una grande eredità morale -prosegue il Capo dello Stato- è stata lasciata dai sopravvissuti. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie. Il testimone della memoria e dell'impegno continuerà, come a Sant'Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci – conclude Mattarella - che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l'odio".
Giani: "Grave l’assenza degli esponenti del governo”
La Toscana non dimentica la strage di Sant’Anna di Stazzema, 560 persone trucidate, tra queste 130 bambini. Quello del 2024 è un anniversario importante, ottanta anni dal massacro che fu premeditato a tavolino con la complicità di fascisti italiani che guidarono sul monte i soldati tedeschi. Tante presenze, tante sindaci e assessori con la fascia tricolore, tanti gonfaloni, numerose anche le associazioni e i giovani, italiani e tedeschi. Ma nessun esponente del Governo è presente nel giorno della commemorazione sullo sperone di roccia che accoglie a seicento metri di altezza il monumento sacrario che si affaccia come una terrazza sul mare della Versilia. Un’assenza sottolineata con forza dal presidente della Toscana Eugenio Giani.
“Non vedo la presidente del Consiglio, non vedo ministri né sottosegretari – evidenzia Giani - Sinceramente è una cosa grave e mi sarei aspettato ben altro per ricordare gli ottanta anni di San’Anna che vedono in una giornata come oggi la presenza dei sindaci, delle associazioni e dell’anima vera della Toscana”. Il ministro degli esteri ha inviato un messaggio, ma non è diverso dall’essere fisicamente presente.
“Lascia amarezza e un profondo dispiacere questa assenza che ha segnato anche la cerimonia ieri per la liberazione di Firenze” rimarca il presidente. “Mi auguro – prosegue - che vi sia comunque consapevolezza che la nostra Repubblica nasce da qui, da Sant’Anna, dalla Resistenza e dall’opposizione al fascismo, così come da qui nasce la nostra Regione che del Comitato di liberazione toscano ha voluto riprendere il simbolo, il Pegaso. La nostra Costituzione è scolpita in quello che è successo a Sant’Anna. Chi non capisce questo – dice – non può contribuire allo sviluppo dei valori alla base del nostro sistema di convivenza civile”.