Il ritrovamento è di quelli che hanno fatto venire i brividi lungo la schiena ai ricercatori. Nel momento in cui hanno capito cosa c’era davanti ai loro occhi la mente è andata subito indietro di 130mila anni, compiendo un immaginario viaggio spazio-temporale di cui si parlerà tanto. Le prove sono schiaccianti: in quella sottogrotta ci ha vissuto l’uomo di Neanderthal e chissà quante specie animali. Di certo rinoceronti e ippopotami, di cui sono state rinvenute alcune tracce. Per Valdicastello è una giornata storica perché è qui che è stato rinvenuto il primo sito archeologico risalente al Paleolitico Medio dell’intero comprensorio apuo versiliese.
Ad annunciare la strabiliante scoperta è l’associazione "ArcheoVersilia". Alcuni giorni fa, insieme all’assessore alle frazioni Ermanno Sorbo e al presidente del Comitato di Valdicastello Lauro Bonuccelli, l’associazione ha partecipato al sopralluogo lungo la valle della frazione carducciana effettuato da un team tecnico di archeologi, paleontologi e ricercatori guidato dal funzionario della Soprintendenza Giulia Picchi e dalla sua collega Marta Colombo. Il progetto, avviato due anni fa sempre insieme alla Soprintendenza, ha consentito infatti di individuare nuovi siti. Il prossimo passo, quello degli scavi veri e propri, è in calendario a marzo. Al momento, però, "ArcheoVersilia" preferisce mantenere uno stretto riserbo sul punto esatto del ritrovamento: il rischio è ci vadano persone non competenti, rovinando il contesto scientifico. Di certo, al momento, ci sono i materiali tornati alla luce dopo la bellezza di milletrecento secoli. Parliamo di selci e materiale litico (utensili) raccolti in terra e in certi casi già rimossi per consentire al dipartimento di Paleotologia dell’università di Pisa di studiarli. Stesso discorso per la breccia ossifera, conglomerato di roccia e ossa fossilizzate rinvenuto insieme a un dente di rinoceronte, un osso di ippopotamo e resti di cervidi. La speranza è di trovare anche ossa umane. "È una scoperta eccezionale – dice Sorbo – che potrà accreditare Valdicastello come sede didattica, di ricerca archeologica ma anche come sito turistico e punto di valorizzazione del patrimonio culturale. Perfettamente in linea con il museo che vorremmo creare nel sito delle miniere ex Edem una volta concluse le operazioni di pulizia e messa in sicurezza finanziate con le risorse del Pnrr".
Daniele Masseglia