
Una demolizione
Viareggio, 18 novembre 2015 - UNA PECULIARITA’ del comune è costituita dalle ordinanze di demolizione degli abusi edilizi: tonnellate di carte scritte nei decenni dall’ufficio tecnico, ma che raramente sono state eseguite nel passato. Al punto che già una ventina d’anni fa ci fu un’indagine della magistratura sul fenomeno: il comune emetteva ordini di demolizione, il mezzo li notificava, ma poi nessuno li faceva eseguire. Ora cambia musica e per i privati che non obbediranno alle ordinanze scatteranno multe da 2 mila a 20 mila euro.
IL SINDACO Del Ghingaro scrive: «Viareggio cambia nel segno della legalità». La faccenda è un po’ più complessa: i regolamenti comunali sono stati semplicemente adeguati alla nuova normativa introdotta dal governo Renzi. Che s’è inventato le multe, in aggiunta alle spese di demolizione a carico degli autori degli abusi edilizi, per dare soldi ai comuni che non hanno fondi per eseguire in proprio le demolizioni coattive. Come Viareggio dissestata, per esempio.
INFATTI l’introito di queste sanzioni è vincolato nell’uso, principalmente per eseguire le demolizioni non fatte dai privati. La giunta stabilito in un regolamento i parametri che disciplineranno i criteri, le modalità e l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie per l’inottemperanza all’ingiunzione a demolire le opere edilizie di nuova costruzione realizzate in assenza di permesso di costruire o in totale difformità da esso. Il regolamento dovrà essere approvato dal consiglio comunale. In pratica, di fronte a un abuso edilizio e dopo un primo avviso che imponga la demolizione dell’opera, si passerà alle vie di fatto, con la demolizione dell’immobile laddove possibile, oppure l’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale. La nuova sanzione avrà importo variabile fra un minimo di 2.000 e un massimo di 20.000 euro, determinata in base all’entità dell’opera. In caso di edificio sottoposto a vincolo ambientale o culturale, verrà applicata la sanzione massima prevista. La quale sarà obbligatoria anche per le opere abusive realizzate nelle zone di rischio idraulico. Il che significa, per esempio, che un abuso non demolito in centro costerà 2 mila euro, o 20 mila se riguarda un edificio vincolato; e in zona lago 20 mila euro. Tutto questo in aggiunta alle spese di rivalsa della demolizione coattiva che il comune chiederà a chi ha commesso l’abuso.
DUNQUE i proventi delle sanzioni dovranno essere usati esclusivamente per la demolizione delle opere abusive e per l’acquisizione e l’arredo di aree da destinare a verde pubblico. «L’obiettivo è assicurare trasparenza e uniformità dell’azione amministrativa – dice Del Ghingaro – Anche in campo edilizio siamo di fronte a diffuse situazioni di illegalità: non intendo tollerare oltre questa situazione. Il regolamento stabilisce tempi e modi, e i proventi delle multe saranno investiti per il verde pubblico».