REDAZIONE VIAREGGIO

Egistino ora vola come un coriandolo

Stroncato da un infarto mentre faceva colazione. Era uno dei principali interpreti della musica di Carnevale.

E’ volato via come un coriandolo. All’improvviso. Con il sorriso dietro i suoi baffi che erano diventati un marchio di fabbrica. Ci ha lasciati così, tradito a 70 anni da un infarto ieri mattina mentre faceva colazione, Egisto Olivi, uno dei migliori interpreti della canzone carnevalesca viareggina. Forse il migliore. Quello che ha contribuito a rendere celebre "Vola un coriandolo", scritta e cantata nel 1987 alla Canzonetta dei rioni da Gianluca Cucchiar, ma poi reinterpretata mille volte e resa immortale da Egistino.

La musica ce l’aveva nel sangue. Ha sempre cantato. Fin da bambino. Era la sua grande passione. "Fossi stato giovane adesso, avrei avuto molte più possibilità di sfondare con tutti i programmi che ci sono in tv", confidava agli amici più intimi. Appena poteva si esibiva. Anche nel taxi che guidava – per la gioia del trasportato – quando giovanissimo non aveva ancora intrapreso la sua carriera di ristoratore. Legatissimo alla famiglia, ai fratelli, alla sorella e poi a sua moglie, aveva dato vita insieme a loro a un’impresa di famiglia che portò gli Olivi negli anni Settanta a gestire il bar Excelsa in piazza Dante davanti alla stazione. Poi fecero il grande salto fondando alla Migliarina il Novantesimo minuto, storico ritrovo per gli appassionati di calcio – la Juve per lui era una fede più che una passione – e del Carnevale. In questo locale, così come al bagno 90’ minuto accanto alla Bussola, si davano appuntamento anche alcuni big diventati nel tempo suoi amici come Giorgio Panariello, Carlo Conti, Gianni Minà, Marcello Lippi. Tutti stregati dalla sua voce e dai suoi modi affabili e gentili.

La vita però non è stata clemente con Egistino. Ha dovuto piangere prima la morte del fratello Giuliano, prematuramente scomparso, e poi più recentemente della sorella Mariella e della moglie Sandra. La donna della sua vita, vinta da un tumore nell’estate 2017, che gli era sempre stato accanto da quando nel 2006 Egisto venne colpito da un ictus cerebrale che lo aveva ridotto a vivere in carrozzina. Minato nel fisico, ma non certo nello spirito. Sempre presente al Carnevale e a ogni manifestazione. Sempre con un microfono in mano. Per cantare le più belle canzoni di Burlamacco e dei suoi chansonnier. Ad iniziare dal Malfatti con cui aveva collaborato giovanissimo. Il suo cd "Egisto canta Egisto" è immancabile nelle case di tutti gli appassionati di Carnevale. Dopo la morte della moglie, le sue apparizioni pubbliche si erano diradate. La figlia Federica e il nipote Leonardo si prendevano cura di lui. Ma era meno solare e più cupo di come tutti noi lo avevamo conosciuto. Se ne è andato in silenzio, lasciando da ieri il mondo di Burlamacco enormemente più povero.

Non ci saranno funerali. La salma è nella sua abitazione accanto all’ex Novantesimo minuto (oggi Taverna del calcio). Oggi alle 15,30 trasferimento con la Croce Verde a Livorno per essere cremato.

Paolo Di Grazia