
Un disegno con Falcone e Borsellino
Volevamo cominciare con una serie di domande, ma è stato sufficiente invitare lo psicologo Emanuele Palagi a una riflessione sul “nostro” 21 marzo, sulle parole legalità, omertà e un generico invito a raccontarci la sua esperienza con il mondo degli adolescenti e si è aperto un mondo.
"La vostra generazione – ha detto – non è sbagliata e non credete a chi cerca di convincervi che lo sia: ogni generazione ha delle criticità".
Perché a volte abbiamo comportamenti “omertosi”? Anche a scuola, è difficile prendere posizione.
"Alla vostra età inizia uno sdoganamento dalla famiglia per diventare adulti, è lecito un disagio, avete sfide da affrontare. Per voi il gruppo ha una enorme importanza e parlando di bullismo, sia il bullo, sia la vittima, sono entrambi vittime. Certo con caratteristiche diverse, ma riflettete, è il gruppo che può fare la differenza, che può spezzare una catena o, legittimare sofferenze spesso con finali drammatici. A sostegno di ciò, c’è una sentenza, dove il giudice ha ritenuto colpevole non solo chi materialmente ha compiuto l’atto a danno di un ragazzo, ma anche chi non ha agito per fermarlo. La responsabilità è anche di chi può fare e non fa".
La nostra riflessione sull’intervista? Vogliamo fare sapere agli adulti e ai giovani, che ci siamo sentiti capiti. Qualcuno di noi ha detto che è già cambiato qualcosa “dentro”, che sente più forza, coraggio e una compagna ha detto che da grande farà la psicologa. Se stavolta toccasse a noi dare un voto, sarebbe un dieci.