Alzi la mano a Viareggio e non solo a Viareggio chi non conosce Carlo Vannucci, universalmente detto “Bocco“ carrista e non solo carrista, che ha scritto la storia del Carnevale e della città di Burlamacco dalla fine degli anni Quaranta al rientro dalla prigionia in Australia. In quegli anni rinchiuso in una baracca ha dipinto, e – senza esserne consapevole – ha portato Viareggio e la Toscana in un altro continente. Una pagina di storia artistica viareggina che Enrico Vannucci, uno dei figli dell’artista, fino al 2017 carrista, svela alla Nazione.
"Nel settembre del 2021 Andrea Berti, figlio di Guido, proprietario del Caffè Così com’è, mi ha contattato da Santiago de Compostela per sapere se mio padre era stato prigioniero in Australia. Alla risposta affermativa mi ha dato il numero di Alex, un americano, figlio di immigrati italiani per contattarlo. Alex mi ha raccontato che, per motivi familiari era andato in Australia a Cowra e Canberra, e in quella occasione, il destino scrive pagine inimmaginabili, gli era stato chiesto se suo padre avesse notizie di un certo Carlo Vannucci, suo compagno di baracca. Abbiamo scoperto che nei sottorranei del ministero australiano alcune casse custodivano quadri di mio padre realizzati nella prigionia. Quei dipinti, con il consenso di noi familiari, sono esposti in modo permanente al museo nazionale di Canberra. Bocco, mio padre, è stato scelto come figura rappresentativa dell’ingegno e dell’arte dei prigionieri di guerra". Lo sguardo di Enrico Vannucci tradisce emozioni e sentimenti e si racconta.
Enrico nonostante il Carnevale sia nel Dna della sua famiglia, nel 2017 ha fatto una scelta diversa?
"Prima ho inseguito un sogno. Oggi sono a disposizione della Fondazione Carnevale per l’allestimento annuale dell’hangar numero 16. E in questi anni in alcune occasioni sono stato ambasciatore della Fondazione all’estero. Ho realizzato due carri per il Messico e una parata. Insegno l’arte della cartapesta nelle scuole elementari dove stiamo seguendo un corso per un progetto regionale sulla fiaba di Pinocchio"
E’ anche scrittore?
"Mi piace scrivere: tra pochi giorni uscirà il rossimo libro che ho scritto con la collaborazione di Andrea Pinucci “Da nessuno a... qualcuno".
Un sogno nel cassetto?
"Mi piacerebbe che la città non dimenticasse alcuni personaggi importanti per la sua storia. Devo ammetterlo mi fa rabbia che personalità come Aldo Valleroni, Uberto Bertacca, Franco Signorini, ce ne sono altre, sono nel dimenticatoio"
Chi è Enrico Vannucci?
"Un padre felice: Rubina, un percorso di studi fantastico ha scelto di vivere a Viareggio sebbene gli orizzonti potevano essere ampi, Gabriele, campione del mondo di pasticceria. Insomma un buono a nulla, ma capace di fare tutto".