REDAZIONE VIAREGGIO

Escursionisti ubriachi recuperati dal soccorso alpino

La coppia si è trovata in difficoltà dopo un pomeriggio "allegro" in una baita del Procinto

Soccorsi in azione

Stazzema (Lucca), 8 ottobre 2019 - Erano sul sentiero che segue, in parte, l’antica mulattiera che da Stazzema portava verso la zona di Camaiore, aggirando il Matanna. Completamente ubriachi. Così, domenica sera, i tecnici del soccorso alpino della stazione di Querceta hanno trovato e recuperato due persone. A far scattare l’allarme al centralino del 118, intorno alle 18.30, è stato un escursionista che, al rientro da un’uscita, sul sentiero numero cinque, si è imbattuto in un uomo e una donna in difficoltà.

È stata immediatamente attivata la squadra dei soccorritori che hanno raggiunto a piedi la coppia che stava rientrando su Stazzema. Ai soccorritori si sono presentate due persone in visibile stato d’ebbrezza, dopo un pomeriggio allegro trascorso in qualche baita della zona. Fortunatamente alla donna è stata riscontrata una distorsione alla caviglia e leggere escoriazioni , e piano piano i soccorritori sono riuscita a riportare la coppia al sicuro. Poco prima altre due persone, che avevano “alzato il gomito”, erano state riaccompagnate a valle da un gruppo di amici.

Un episodio che per fortuna non ha avuto conseguenze, ma che induce il soccorso alpino e speleologico a raccomandare un atteggiamento responsabile a tutti i frequentatori della montagna, dove il livello di attenzione deve sempre rimanere elevato. «Le condizioni psicofisiche anche dei semplici escursionisti devono essere sempre al massimo per la propria incolumità e per quella degli altri. Mettersi in cammino in montagna dopo una bevuta in compagnia – proseguono i soccorritori – non è certamente un atteggiamento intelligente. Un atteggiamento imprudente che va ad impegnare una struttura chiamata a presidiare territori vasti gestendo con efficacia l’operatività dei propri tecnici 24 ore su 24. Un episodio che se fosse successo d’inverno o in ambienti più impegnativi e di difficile accesso, avrebbe potuto avere epilogo ben peggiore».