
Accusati di truffa aggravata, appopriazione indebita e sostituzione di persona. Prima udienza il 23 giugno. Sindaco: "Giusta la decisione di revocarle le deleghe".
Processo per l’ex assessore (e oggi consigliere) Simona Seveso (a sinistra) e il compagno Francesco Polacci. Ieri mattina il gip ha infatti accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Domenico Manzione per le accuse di truffa aggravata, appropriazione indebita e sostituzione di persona. La prima udienza è fissata il 23 giugno alle 9. La complessa vicenda riguardante le attività dell’ex Auser (in particolare lo sportello psicologico, il torneo di burraco e le gite sociali) a questo punto entra nelle aule di giudizio, dopo aver avuto per lo più contorni politici, con la revoca delle deleghe all’allora assessore Seveso da parte del sindaco, quando nel 2022 la presidente dell’associazione, Franca Amadei, prese le distanze da progetti protocollati con una firma da lei disconosciuta. Adesso il clima a palazzo si preannuncia ’scottante’: il Comune ha infatti deciso di costituirsi parte civile mentre dall’opposizione tutto tace, nell’accettazione di quella presenza ’scomoda’ tra le proprie file ma molto preziosa per contrastare i numeri di maggioranza.
"Non provo alcuna personale soddisfazione in merito al rinvio a giudizio penale della consigliera Seveso – commenta il sindaco Bruno Murzi (a destra) – la Procura ha individuato il Comune parte offesa, quindi la costituzione di parte civile era atto dovuto. Ora lasciamo che la magistratura faccia il suo corso. Posso però certamente esprimere un fermo giudizio politico, che conferma la mia decisione del 2022 di revocare ogni delega al mio ex assessore. Un assessore deve in ogni modo tenere separato il ruolo politico da quello di referente delle associazioni che si occupano di sociale sul territorio, e questo non è avvenuto. Allo stesso modo trovo politicamente inaccettabile, come già ho dichiarato in consiglio comunale, nell’indifferenza delle opposizioni, che un assessore abbia gestito somme provenienti da una raccolta di beneficenza trattenendole per circa 4 mesi sul conto corrente personale del proprio compagno. Questi fatti saranno giudicati nei tempi e nei modi opportuni, ma ribadisco l’inaccettabilità politica dei comportamenti avuti dalla consigliera ovvero la opportunità di dimissioni della stessa dalla carica di consigliere comunale. Vedremo adesso, finalmente, quale valore etico e politico le opposizioni vogliono dare a quanto accaduto".
Francesca Navari