Ex chiosco dei fiori al cimitero. Il Comune ’incamera’ il terreno: "Era una situazione insanabile"

L’attività dismessa era nata in modo anomalo: concessione di suolo pubblico in proprietà privata. Recentemente l’area è stata rilevata da una società che non ha demolito il fabbricato abusivo.

Ex chiosco dei fiori al cimitero. Il Comune ’incamera’ il terreno: "Era una situazione insanabile"

L’assessore al commercio Lucchesi

L’ex chiosco di fiori vicino al cimitero, con terreno annesso in via del Paradiso, vengono acquisiti automaticamente dal Comune a seguito degli abusi edilizi riscontrati e non eliminati. Quello spazio pertanto è destinato a diventare di uso pubblico, con la possibilità di ricavarvi un parcheggio con verde. Si chiude così una lunga vicenda legata ad uno dei simboli del paese realizzato oltre 50 anni fa in una situazione decisamente insolita: infatti il chiosco (concessione suolo pubblico) nacque su terreno privato tra le tolleranze del tempo. Alcuni anni fa l’attività ha cessato, con riconsegna della licenza e un progressivo degrado della zona che ha indotto gli uffici comunali ad attivarsi imponendo la bonifica per malsania. Non solo: l’assessore al commercio Massimo Lucchesi, che ha seguito personalmente la vicenda, ha fatto cancellare la scheda, di fatto azzerando definitivamente quell’incongruenza con conseguenza necessità di demolizione del manufatto. La società Leoni Merging & Investments srl che ha comprato l’area, ha invece avviato opere di ristrutturazione del fabbricato ed era pertanto già stata colpita a inizio 2024 da ingiunzione a demolire dopo i sopralluoghi della polizia municipale. "Oggi andiamo ad acquisire un terreno gratuitamente per destinarlo alla collettività – commenta l’assessore Lucchesi – e questo non solo dimostra l’impegno degli uffici a far rispettare la legge, ma permetterà di recuperare lo spazio a pubblica utilità. Il terreno potrà servire ad ampliare il parcheggio del cimitero con area verde e panchine annesse e magari stalli per motorini a fianco dei cipressi".

Francesca Navari