DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Ex hotel Patria, è muro contro muro. Carte bollate tra la giunta e il titolare

Dopo l’incendio l’assessore accusa Del Giudice di non impedire i bivacchi. L’imprenditore: "Si tuteli l’ordine pubblico"

Il trambusto di mercoledì sera dopo il principio di incendio all’ex hotel “Patria“

Marina di Pietrasanta, 16 febbraio 2024 – È stato il fuoco appiccato da un senzatetto ad un sacco dell’immondizia a scatenare il principio d’incendio su un balcone dell’ex hotel “Patria“, a Tonfano.

Ma il trambusto di mercoledì sera è nulla in confronto al muro contro muro in atto ormai da anni tra il Comune, che ha imposto tramite ordinanza la chiusura di ogni varco per impedire i bivacchi abusivi, e il titolare Luigi Del Giudice, che accusa invece le istituzioni di non far nulla sul fronte dell’ ordine pubblico. Una battaglia che va avanti a suon di esposti, l’ultimo dei quali presentato dall’imprenditore circa due settimane fa dopo l’ennesima intrusione.

Tutto ha origine nel 2018, anno in cui il titolare della “Manfredi srl“ ha rilevato la struttura con l’obiettivo di investire 12 milioni per tirar su il primo albergo a 5 stelle della Marina dando lavoro a 80 persone. Ma il progetto fu bocciato e da allora l’immobile è preda di vandalismi e scorribande. Fino all’episodio di mercoledì, dovuto al senzatetto di turno. A traboccare, stavolta, è la pazienza della giunta. "Poche settimane dopo aver accettato le mie deleghe – interviene l’assessore a urbanistica ed edilizia Ermanno Sorbo – ho contattato Del Giudice e insieme agli uffici abbiamo avuto con lui diverse occasioni di incontro, confronto e chiarimento.

È inutile che prosegua con queste accuse ingiustificate e ingenerose verso il Comune: l’amministrazione ha il suo stesso obiettivo, ossia risolvere una situazione complicata e precaria per decoro e sicurezza generale. L’area, però, resta privata e privata deve esserne la cura: il vecchio progetto non ha superato le prescrizioni sovracomunali che regolano l’edilizia e l’urbanistica e l’interessato è già al corrente della strada da percorrere, vale a dire produrne uno nuovo con le modifiche necessarie per poter demolire e ricostruire l’edificio, non appena il piano operativo avrà il via libera dalla Conferenza paesaggistica".

Il titolare del “Patria“ non ci sta e promette che la vicenda andrà avanti. "Il nuovo progetto – ribatte – lo presenterò quando so cosa il piano operativo consentirà di fare visto che l’ultima volta mi erano stati ridotti gli indici edificatori. L’immobile è di proprietà privata, lo so bene, ma l’ordine pubblico non spetta a me. Due settimane fa ho fatto un altro esposto perché ho trovato di nuovo della gente al suo interno e anche il mio tecnico che doveva fare alcune verifiche, ha dichiarato nel verbale di non averle potute fare perché dentro era tutto occupato. Inutile che metta delle vetrate se poi me le sfondano ed entrano lo stesso".