DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Ex inceneritore, sì alla bonifica. L’obiettivo è partire in primavera

Via libera dalla Conferenza dei servizi. Giovannetti: "Ci scusiamo per i ritardi, procedura molto delicata"

L’ex inceneritore è stato sequestrato e poi chiuso dalla magistratura nel luglio 2010 in seguito agli esposti dell’Associazione tutela ambientale della Versilia

L’ex inceneritore è stato sequestrato e poi chiuso dalla magistratura nel luglio 2010 in seguito agli esposti dell’Associazione tutela ambientale della Versilia

Ci sono voluti 10 anni dal protocollo per la bonifica dell’ex inceneritore di Falascaia e ben 15 anni dalla chiusura del "mostro", come lo chiamano ancora oggi gli abitanti del Pollino. Tempi immemori che probabilmente passeranno in secondo piano quando i due camini colleranno a terra cambiando per sempre la fisionomia di quel lembo di terra che una volta aveva come unica vocazione quella agricola. A dare il via alla terza e ultima fase della bonifica dell’impianto è stata la Conferenza dei servizi che si è svolta nei giorni scorsi con la presa d’atto della conclusione delle prime due fasi, realizzate da Ersu e legate alla rimozione dei rifiuti abbandonati e dei cosiddetti grandi liquidi. Significa che i prossimi passi saranno la gara d’appalto indetta dal Comune e l’assegnazione del terzo intervento, sulla carta in partenza entro giugno.

"Si tratta di passaggi complessi – spiega il sindaco Alberto Giovannetti nelle vesti anche di presidente del Consorzio ambiente Versilia (Cav) – che richiedono procedure ben precise. Certo è che passo dopo passo stiamo arrivando in fondo. I primi ad essere abbattuti saranno i due camini dell’ex inceneritore. Ci scusiamo con la comunità per il ritardo, ma i tempi tecnici sono questi. È un intervento serio e importante da fare nel modo giusto anche perché i costi dei materiali e delle impalcature sono lievitati. I lavori dureranno qualche mese e dell’impianto non resterà più nulla. Quando partiremo? Il cuore mi direbbe il 1° aprile, ma non è escluso che si vada a fine maggio". Insomma, di acqua sotto i ponti ne passerà ancora tanta ma il traguardo finale sembra non essere più una chimera. Chiuderà un lungo cerchio iniziato nel luglio 2010, quando il magistrato sequestrò e poi chiuse l’impianto dopo gli esposti dell’Associazione tutela ambientale della Versilia. Poi l’anno dopo la Provincia annullò il provvedimento di autorizzazione rilasciato nel 2006 a Tev, mentre nel 2015 Comune (soggetto esecutore), Provincia (con funzioni di verifica) e Generali Italia (che assicura il finanziamento delle operazioni), stipularono il protocollo di intesa sugli interventi di bonifica e ripristino ambientale. Conti alla mano, l’intervento complessivamente costerà 914.129 euro e come detto è stato articolato in tre fasi: le prime due sono state integralmente completate, per un costo di 455.778,35 euro e la terza e ultima fase costerà invece 458mila euro.

Daniele Masseglia