"Ci rivolgeremo al tribunale: l’Asl firmi il rogito per l’ex colonia Laveno visto che ci siamo aggiudicati il bando a fine 2021 ma non è stato ancora possibile stipulare il contratto". L’annuncio al vetriolo è del gruppo Setha, realtà internazionale che opera tra Italia e Inghilterra nel campo della rigenerazione urbana. I vertici sono stati costretti a rivolgersi a un giudice affinché venga dato seguito alla manifestazione d’interesse e alla proposta di acquisto che ha visto la società Apva, che fa parte del gruppo Setha, aggiudicarsi il bando per acquistare l’immobile sul viale Apua.
Un’operazione da circa 2 milioni di euro, più altri 5-6 milioni che serviranno a sistemare l’edificio e dar gambe al progetto firmato dall’archistar internazionale Marco Casamonti. "Vogliamo realizzare un ambiente consono e dignitoso – spiegano – da mettere a disposizione dei giovani che lavorano in Versilia. Stanze e servizi al piano terra come bar e sala biliardino. Un passo importante per le strutture ricettive della zona dato che questi lavoratori devono trovare una sistemazione e la cosa è tutt’altro che facile visti i costi degli affitti, in particolare in estate. Abbiamo previsto di investire 8 milioni, ma a differenza del sindaco Alberto Giovannetti, che ci è sempre venuto incontro, il comportamento dell’Asl ci lascia invece senza parole". Il gruppo Setha parla di svariati tentativi per fissare un incontro con la dirigenza dell’azienda sanitaria. Tutti andati a vuoto nonostante i problemi legati alla Laveno. "Hanno messo al bando un immobile – concludono – con allegata una convenzione non più fattibile. La Soprintendenza, nonostante quanto promesso dall’Asl, ci ha negato la realizzazione di un immobile in quanto nasconderebbe la vista delle Apuane, e pertanto dovremo rinunciare a un piano, pari a 1.144 metri quadri. Eppure è un anno che chiediamo un appuntamento per definire come, dove e quando comprare. L’Asl non si è degnata di trovare, in un anno, 5 minuti per risolvere questo problema. L’immobile è in stato di deperimento, ogni settimana va giù una ceramica o parte del tetto. Come si fa a gestire il patrimonio pubblico in questo modo? Senza contare che da un giorno all’altro hanno abbattuto piante storiche. Per questo ci rivolgeremo al tribunale di Pisa ai fini dell’adempimento in forma specifica, ossia andare a rogito".
Daniele Masseglia