Fibrillazioni in Comune. Santini (Lega):: "Il sindaco chiarisca sui dissidi in giunta"

Scricchiolii e tensioni all’interno della squadra di Del Ghingaro "Ci sono assessori che vogliono fare le scarpe a colleghi e consiglieri". Sfuriata di Pastechi contro chi trama nell’ombra: la città non dimentica.

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"Oh, te dove credi di anda’. Lo hai già fatto una volta, se lo rifai ricordati che la città non lo dimenticherà". Sabato pomeriggio a Torre del Lago si inaugurava la nuova piazza Trittico. Un momento di festa. Ma quella voce, quasi baritonale, non è sfuggita a nessuno. Da una parte un imprenditore della ristorazione con la passione della politica, dall’altra un* assessor* (in questo caso l’asterisco sostituisce la desinenza così da ricomprendere sia maschi che femmine che un po’ di mistero non guasta) della giunta Del Ghingaro, un tempo tra le fila del Pd e oggi nel limbo di un futuro che è già passato. Un testimone conferma tutto: "È andata proprio così". E lui, l’imprenditore con il pallino della politica (ha iniziato nell’area doroteo della Vecchia Balena Bianca) che dice? "Confermo tutto, ma non virgolettare niente", ribatte con il suo vocione baritonale dall’altra parte del telefono.

Alla fine gli scricchiolii dentro la giunta che guida il Comune sono usciti dal Palazzo. Difficile tenerli rinchiusi nelle stanze della maggioranza. Troppe orecchie, troppe chat. E, poi, mai dimenticare la vanità.

Ma poi perché? A spiegarlo tra le righe (e neppure tanto) è il capogruppo della Lega Alessandro Santini (nella foto) che già domenica mattina sulle colonne de La Nazione aveva parlato di "veleni in giunta, mentre la città è in tocchi...", citando dalle pagine della storia patria. E che, ieri, dopo lo sfogo di Pastechi (anche davanti ai microfoni di 50 Canale) è tornato a sollecitare il sindaco affinché "chiarisca una volta per tutte la situazione della sua giunta al prossimo consiglio comunale, se prima o poi lo vorrà convocare".

Non solo. Santini parla apertamente di "continue e incessanti voci di forti frizioni all’interno della giunta, di litigi e schieramenti di gruppi pro e contro il sindaco". Ma questa volta è più diretto e mette nel mirino "lo stallo dei lavori pubblici e i rallentamenti dell’amministrazione comunale" che sarebbero causati da "taluni assessori che si vogliono candidare a sindaco, le lotte interne alla squadra di maggioranza per ambire alla candidatura, con consiglieri comunali che si schierano con questo o quell’ assessore". Ah, saperlo. Che poi è un gioco di specchi.

Voci e spifferi che rievocano i giorni del Termidoro francese. Sebbene qualche assessor*, tra quelli più eruditi, abbia citato le più antiche “Idi di Marzo“, dimenticando però che i “cesaricidi“ ebbero vita breve. E per di più si autoeliminarono. Come, in fondo, ha profetizzato Pastechi. Così tra i congiurati è già iniziato lo scaricabarile. Chissà se, questa volta, funzionerà. E, soprattutto, basterà.

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