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Fiumetto non ha più un bancomat. Ira di residenti e turisti: "Disservizio"

Gli sportelli più vicini sono a Tonfano e alle Iare. Poche speranze: per le banche l’Atm ha costi elevati

Fiumetto non ha più un bancomat. Ira di residenti e turisti: "Disservizio"

Da quando a Fiumetto ha chiuso la filiale del Monte dei Paschi non esistono più sportelli automatici per prelevare denaro. Se ne parla da tempo, a fasi alterne, poi arriva la goccia che fa traboccare il vaso. Residenti, ma anche turisti proprietari di seconde case, nell’ultimo weekend hanno avuto una grossa urgenza del contante ma sono stati costretti ad andare a Tonfano, dove ci sono le filiali della Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana e del Banco popolare di Milano, con i rispettivi bancomat, oppure alle Iare. Il fatto è che molti di loro amano viaggiare e giurano di non aver mai avuto problemi a trovare un Atm, a qualsiasi latitudine.

"Alcune mattine fa – scrivono – siamo andati a Fiumetto per una commissione e c’è stata necessità di prelevare contanti. Ma a Fiumetto non ci sono Atm: ovunque, dalle isole sperdute in Grecia ad Alberobello, fino al deserto del Sahara e in Thailandia, abbiamo trovato un Atm ogni 500 metri perché sono località turistiche e conoscono l’importanza di questo servizio. Non sono collegati per forza a una banca, ma a semplici negozi o casottini e cabine telefoniche. A Fiumetto invece siamo rimasti al Medioevo. Vogliamo far scappare i turisti?". La soluzione alla rabbia di residenti e villeggianti non è dietro l’angolo. Anzi, è più probabile che lo sfogo rimanga senza un seguito. Il fatto è che uno sportello automatico richiede investimenti molto alti: si parla di almeno 40mila euro solo per acquistarlo, poi vanno aggiunte le utenze, l’affitto dei locali e l’affidamento della gestione alla vigilanza privata. Occhio e croce servirebbero 20-30 prelievi al giorno per pareggiare le spese. Senza contare che il futuro sarà la chiusura completa delle casse (in banca ci si andrà solo per investimenti, mutui e prestiti, più l’home banking a casa) e la fine del contante.

Daniele Masseglia