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Luna park al Forte, l’accordo slitta. Mail di fuoco con i giostrai

Il sindaco di Forte dei Marmi non avrebbe gradito la richiesta formulata in modo poco stringente

Il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi

Forte dei Marmi, 26 giugno 2020 - Luna park ancora in bilico. La trattativa pare infatti ingarbugliarsi e lo spettacolo viaggiante rischia pertanto di non trovare spazio quest’estate, se il dialogo si protrarrà ulteriormente. Ieri infatti era previsto l’invio del documento da parte degli operatori al sindaco Bruno Murzi, così come concordato nell’incontro che il primo cittadino ha avuto mercoledì mattina con una delegazione del consorzio Versilandia.

Nell’occasione Murzi aveva aperto alla possibilità che il consiglio comunale potesse valutare la possibilità, in via eccezionale, di far tornare le attrazioni nel terreno di Vittoria Apuana ma a due condizioni: che i giostrai riconoscessero il contenuto dell’accordo del maggio 2018 (con cui si stabiliva la cessazione del luna park alle ex colonie dal 31 agosto 2019) e, confermando pertanto di non aver più diritto a occupare tale area, facessero istanza per richiedere di poter tornare solo per quest’estate a Vittoria Apuana a seguito dell’emergenza Covid, impegnandosi al contempo a non ripresentare mai più domanda nel 2021.

Ma, secondo quanto si sussurra nei corridoi di palazzo, ieri gli operatori la mail l’avrebbero mandata ma con una forma poco stringente e affatto in linea con il contenuto richiesto dal sindaco. Che, quindi, non avrebbe perso tempo a inviare una risposta piccata, facendo pertanto slittare l’intesa. Tanto che nel pomeriggio gli operatori di Versilandia erano in parte agitati e in parte demoralizzati per quella ferrea posizione che, a detta loro, pareva superata nel cordiale incontro di mercoledì in municipio.  

Il punto cruciale attorno al quale si sarebbe creata la frizione è che il primo cittadino avrebbe espressamente voluto un impegno formale, da parte non dell’intero consorzio, bensì di ogni singolo operatore – quindi tramite invio pec di ognuna delle 50 partite iva dello spettacolo viaggiante – a non avanzare in futuro più domanda di installare la propria giostra. Condizione che Versilandia non sarebbe disponibile a digerire. E, se oggi non verrà trovata la quadra, la questione promette di finire a carte bollate.  

Francesca Navari © RIPRODUZIONE RISERVATA