Forte piange un suo storico pilastro. Addio a Ratti, l’anima del paese

Papà del Carneval ForteBambino. Dirigente del Comune, firmò l’acquisto di villa Bertelli. Promotore Ancotour

Forte piange un suo storico pilastro. Addio a Ratti, l’anima del paese

Forte piange un suo storico pilastro. Addio a Ratti, l’anima del paese

Forte dei Marmi piange uno dei personaggi più visceralmente legati al paese. Coerente e battagliero fino alla fine. A 84 anni si è spento all’ospedale Versilia Pietro Ratti, storico dirigente comunale oltre che esperto di turismo e papà di Massimo, titolare del Caffè Roma che era ormai diventato la sua seconda casa. Originario di Pietrasanta, Ratti si è trasferito giovanissimo al Forte entrando a lavorare come dipendente in comune. Ma la sua vivacità intellettuale e la sua competenza gli hanno permesso di diventare nel 2000 dirigente con super mansioni: ha gestito demanio, ragioneria e polizia municipale fino al 2006 quando si è ritirato in pensione (fu lui infatti a firmare lo storico atto di acquisto di Villa Bertelli per l’allora sindaco Bertola). Il suo contributo per il paese e’ stato molteplice: nel 1979 invento’ il Carneval Fortebambino coinvolgendo le scuole, e’ stato segretario della Us Forte dei Marmi calcio e sindaco revisore alla Croce Verde. Quell’interesse per il turismo lo portò ad essere promotore dell’Ancotour - ente che riuniva tutti i comuni turistici - di cui fu segretario nazionale. Ma non solo: fino all’ultimo Ratti ha voluto far sentire la propria voce in materia, sollecitando le redazioni sull’importanza che Forte avesse un proprio mini-ambito turistico con promozione tale da recuperare in primis gli ospiti italiani. Ed erano le sue idee per il paese che continuava a spiegare nelle mattine in cui lo trovavi seduto fuori dal caffè Roma, a leggere quotidiani o a giocare a carte in quel clima verace di comunità, inclusione e condivisione che l’ha visto ultimo vero protagonista di uno spirito tanto libero quanto identitario.

"Pietro – commenta il sindaco Bruno Murzi – non ha mai smesso di pensare alla sua Forte dei Marmi, e fin quando la sua malattia glielo ha permesso saliva le scale del Comune per dire la sua sul turismo o su altri argomenti significativi per la promozione del paese. Oppure potevi trovarlo seduto la mattina al Caffè Roma ad aspettare qualche compaesano per confrontarsi su quanto accadeva al Forte".

Lascia la moglie Franca Marrai, i figli Massimo e Valeria e i nipoti Leonardo e Beatrice. La camera ardente è stata allestita alla Croce Verde; domattina alle 10 i funerali nella chiesa di Sant’Ermete.

Francesca Navari