Viareggio, 29 maggio 2020 - Era venuto a Viareggio per fare qualche lavoretto e dare un po’ d’aria alla sua seconda casa in via Buonarroti a Città Giardino, ma proprio questa attività – rimasta vietata per due mesi causa lockdown – è risultata fatale a un ingegnere meccanico di Firenze di 62 anni, Francesco Bandini. Mercoledì sera era montato sullo scaleo per pulire i vetri esterni dell’appartamento che si trova al quarto piano di una palazzina. Un leggero malessere, una distrazione o chissà cos’altro.
All’improvviso Francesco ha perso l’equilibrio ed è caduto nel vuoto, al di là del balcone della sua terrazza. Un volo di 12-13 metri che non gli ha lasciato scampo. Il corpo è finito in mezzo alle siepi del giardino del palazzo, ma nessuno ha visto o si è accorto di qualcosa, anche perché in quel palazzo sono praticamente tutte seconde case, disabitate in questi giorni.
A dare l’allarme è stata la compagna dell’ingegnere rimasta a Firenze. Non vedendolo tornare a casa e non riuscendo a mettersi in contatto con lui, ha prima chiamato la donna delle pulizie perché andasse a dare un’occhiata e poi ha messo in moto la macchina dei soccorsi. Il personale del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri hanno trovato l’uomo, ormai senza vita, seminascosto dalle piante, poco dopo le 22,30 di mercoledì sera. Secondo il medico legale la caduta e il susseguente decesso sono avvenuti circa 1-2 ore prima del ritrovamento del corpo.
Intelligenza acutissima, estroverso di carattere, fisicamente ancora molto in forma a 62 anni, l’ingegner Francesco Bandini era conosciutissimo a Firenze, appartenente a una famiglia molto in vista e molto amata nel capoluogo toscano. Tanti anni fa aveva perso in un incidente stradale il padre Alberto, nome con cui ha poi chiamato il suo unico figlio, oggi 27 enne, avuto dalla moglie da cui si era separato. Sua madre, Erina Cini, era stata insegnante di scienze e preside nelle scuole superiori di Firenze. E’ venuta a mancare lo scorso settembre, proprio in questa casa di Viareggio dove mercoledì sera si è verificata la tragedia. Lascia nel dolore anche il fratello Leonardo pure lui ingegnere.
La famiglia fiorentina Bandini-Cini era legatissima a Viareggio e da tanti anni aveva acquistato un appartamento a Città Giardino. Era il loro rifugio, una sorta di buen retiro dove amavano ritrovarsi tutti insieme. Mercoledì Francesco era andato in quella casa per svolgere alcuni lavoretti. Del resto non si era mai tirato indietro quando c’era da fare delle mansioni manuali o da salire su un tetto per delle riparazioni. "Nessun problema, tanto ci pensa Francesco", dicevano in casa se qualcosa si rompeva o non funzionava più a dovere.
Chi lo ha conosciuto non riesce a darsi pace, a trovare una spiegazione. "Non è possibile che sia capitato proprio a lui", dicono gli amici, increduli. Francesco era intelligente, pieno di vita. Dotato di ingegno e talento, anche da bambino riusciva a creare una radio semplicemente con un paio di fili elettrici. Amava lo sport e le avventure. Ha girato il mondo e praticato la fitness e Thai Boxe che aveva insegnato anche nelle palestre fiorentine. Aveva un grande desiderio. Andare lontano, via da qualche parte con la compagna Tanja, in Sudamerica o in qualche altro paradiso. Quel maledetto volo dal terrazzo ha messo tragicamente fine ai suoi sogni di eterno ragazzo. La salma resterà esposta oggi nella Chiesa dei Sette Santi a Firenze, dove domani si svolgeranno i funerali alle 16, ovviamente nel rispetto delle normative anticontagio.
Paolo Di Grazia © RIPRODUZIONE RISERVATA