“Sotto l’ombra di un bel fior”. Il ’partigiano’ Marione ora riposa. In centinaia al corteo

Lacrime e commozione all’ultima marcia dell’attivista che ha speso la vita per i diritti degli ultimi. Feretro accolto da “Bella ciao” e “Bandiera rossa”. La promessa dei compagni: “La lotta continua”

La folla al corteo per Marione

La folla al corteo per Marione

Viareggio (Lucca), 25 ottobre 2024 – Erano veramente in tanti quelli che hanno voluto salutare Mario ‘Marione’ Giannelli nel suo ultimo viaggio, prima che il feretro venisse tumulato nel campo santo della Misericordia di Viareggio. Movimenti civili, associazioni varie, rappresentanti politici e mondo del Carnevale: c’erano veramente tutti per rendere omaggio all’uomo, al compagno, all’idealista, al rivoluzionario internazionalista, che tanto si era adoperato per difendere la dignità dei più deboli, dei meno fortunati, degli ultimi.

Un lungo serpentone, lanciando slogan e canzoni (“Bella Ciao” in primis, ma anche alcune carnevalesche – Mario era il presidente del Comitato Carnevale Rione Varignano) è partito dalla sede delle Croce Verde, dove la salma era esposta dalla giornata di mercoledì, per snodarsi lungo via Burlamacchi fino ad arrivare in piazza Dante. E là si è fermato davanti a quelle case, di proprietà di Ferrovie dello Stato, occupate da famiglie bisognose e con cui Mario, fino a lunedì scorso, aveva combattuto nella profonda convinzione che occupare una casa sia solo una necessità per chi non ha altre alternative.

“Il 22 ottobre (data della sua dipartita; ndr) non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza” oppure “Marione è morto, viva Marione”... slogan continui ad accompagnare amici e compagni, che a turno si sono avvicinati all’anziana madre Giuliana e alla fidanzata Roberta per un caloroso e sentitissimo abbraccio.

La bara, ricoperta di bandiere (fra cui quella della Palestina, di Potere al Popolo, No Tav, Brigata Antisfratto, Cgc Viareggio e Viareggio Calcio) è stata adagiata dinnanzi a quelle stesse case e, dopo un piccolo spettacolo pirotecnico, sono partiti, alla spicciolata, i ricordi.

“Una persona sempre disponibile con tutti”, “un militante complessivo che si batteva per tutte le ingiustizie”, “un partigiano nella lotta strenua a difesa delle famiglie delle vittime della strage del 29 giugno 2009”, “un compagno che voleva un movimento unito, coeso e che spronava i più giovani ad alzare la testa”, “un compagno vero cui non dedicare un minuto di silenzio, ma 100 di lotte”. Per tutti è stato impossibile trattenere le lacrime e c’è chi, per il troppo dispiacere, ha preferito defilarsi per adagiare dei fiori, chiaramente rossi, lungo la strada.

 Sergio Iacopetti