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Gabriella Neri: "Marinai e preti operai. Quanti ricordi di vita nella ’’mia’’ Darsena"

L’infanzia, l’adolescenza e l’incontro con il marito Luca Ceragioli. La presidente dell’associazione “Ognivolta“ sfoglia l’album del quartiere. "Una fucina di idee e di valori intorno alla Chiesa dei Santi Fondatori".

di Maria Nudi

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"Se una famiglia che abitava in Darsena non aveva alle pareti un quadro di Inaco Biancalana non era un darsenotto. La mia famiglia aveva e ha ancora le sue opere che fanno parte dei ricordi e della nostra storia. Di mio padre Giuseppe, muratore, di mia madre Giovanna che hanno cresciuto quattro figli, due maschi e due femmine".

Gabriella Neri, viareggina, sfoglia l’album dei ricordi e racconta la città, la raccontano i suoi occhi azzurri e il suo sguardo. Viareggina doc nata e cresciuta nel quartiere la Darsena. "Sono nata in via Petrarca, nel cuore del quartiere. Quartiere popolare, fucina di idee, valori, il quartiere dei marinai, del volontariato dove la chiesa dei Sette Santi Fondatori con i preti operai ha scritto la storia. Chi non conosce la grande figura di don Sirio Politi? Sono cresciuta davanti alle case popolari, dove a mio padre, che era, muratore è capitato di fare dei lavori. Ecco perché abbiamo le opere di Inaco Biancalana, perché quando era in difficoltà e capita a tuti gli artisti, dava a mio padre una sua opera. Sono cresciuta poco distante dalle abitazioni dove vivevano i terremotati del Belice. Eravamo tutti uguali, ci sentivamo parte di una grande famiglia. Ho visto le donne che lavavano. La maestra, il medico erano i riferimenti di tutti. Nessuna distinzione. Quando qualcuno aveva bisogno trovava una mano tesa. La piazza era il palcoscenico dei bambini, era la nostra agorà così come l’associazione della parrocchia. Sono cresciuta con quei valori", valori che hanno permesso a Gabriella Neri di rinascere dalle ceneri di un grande dolore, la morte del marito Luca Ceragioli, una pagina drammatica della storia della città dalla quale è nata Ognivolta aps. Associazione di cui è presidente che non ha bisogno di presentazioni. "Anche mio marito era un darsenotto abitava vicino alla stazione vecchia", racconta e lo fa come se Luca Ceragioli, padre delle sue figlie Giulia e Claudia fosse a casa ad aspettarla.

Come è cambiata la Darsena negli anni?

"È stato inevitabile. Il quartiere negli anni è cambiato è naturale che lo sia. C’è stata una diaspora, è nato un nuovo quartiere il Campo di Aviazione, ma lo spirito e i valori in parte sono rimasti gli stessi. Lo testimonia la presenza della Crea, la cooperativa sociale".

Lei ora abita in Cavallotti?

"È stata una scelta dettata dalla vita, dagli accadimenti della mia vita: abito da sola, mi fa compagnia Sid, il mio meticcio. Via Cavallotti è il cuore della città che mi permette di fare tante cose, di spostarmi senza particolari difficoltà. Nel condominio dove abito ho trasmesso quello spirito di vicinanza con il quale sono cresciuta".

Cosa pensa di Viareggio?

"È una città che dà tanto. Ci sono tante associazioni che si impegnano nella società civile e fanno tante iniziative. E sarebbero bello che facessero rete".

Un sogno per Viareggio?

"Un teatro, abbiamo avuto delle stagioni teatrali che facevano invidia a città più grandi. Mi piacerebbe valorizzare ancora di più la cultura e mi piacerebbe anche una multisala".