"La classifica dice che io sono retrocesso, ma non mi sento affatto retrocesso. Al Carnevale ho dato tantissimo e tanto altro voglio continuare a dare. Io sono un vincente al di là di questo settimo posto". Fabrizio Galli ha lo sguardo malinconico, ma il tipico atteggiamento fiero di chi sa che la sua ‘avventura’ nel Carnevale ancora non è giunta ai titoli di coda. Il suo bel Burlamacco, "bello, ma non sono riuscito a superare papà" premette, non è bastato a scongiurare una retrocessione frutto di uno storico di piazzamenti troppo pesante. "Dopo un ottavo e un nono posto - racconta - era durissima, ma sono sereno e con la coscienza a posto. Con Valentina abbiamo tirato su questo carro con la consapevolezza anche di poter vincere, perché non fa parte della nostra famiglia sentirsi sconfitti in partenza". La dura realtà decreta però che, dopo addirittura 60 anni, non ci sarà più un Galli in Prima categoria.
"È un fatto inequivocabile - va avanti Galli - ma rimasi molto più deluso quando nel 2002 fui privato della vittoria con ‘La pace sia con voi’. Stavolta ho avuto il tempo di metabolizzare la cosa ed ho ricevuto tantissimi apprezzamenti dai viareggini per l’omaggio a Burlamacco". Per il vincitore di due primi premi, nel 1991 con ‘L’inferno del sabato sera’ e nel 2016 con ‘Barbarians’ un ritorno quindi ad una categoria da cui manca addirittura dal 1989. "Il primo carro di Seconda - racconta ancora - lo costruì nel 1986 ed in 4 anni salì in Prima, non vedo perché non possa succedere nuovamente e stavolta con un anno di meno".
Seconda categoria in cui la figlia Valentina avrà molto spazio. "E’ giusto che le dia spazio - sottolinea ancora -. Io sarò al suo fianco, ma sarà lei a dare la linea creativa”. L’ultimissimo pensiero va a quel Burlamacco sorridente, di ‘Pianeta Terra 2.0’ che lo guarda dall’alto: “Spero che un’opera del genere non vada persa. Confido che la Fondazione abbia la sensibilità di saperla valorizzare".
Assieme a Galli scendeno in Seconda anche Luciano Tomei, assente al corso perché influenzato, e Antonino Croci. “Ci abbiamo provato, ma le difficoltà che abbiamo avuto alla fine hanno prevalso - premette Croci. È brutto a dirsi e forse può sembrare come una scusa, ma onestamente non ci siamo potuti permettere quelle migliorie tecniche di cui aveva bisogno una costruzione come questa”. Secondo Croci infatti il Pulcinella di ‘Meraviglioso’ avrebbe avuto bisogno di un movimento diverso rispetto a quello che invece i due costruttori sono stati in grado di realizzare. "Ci sarebbe stato bisogno - argomenta - di un pistone idraulico in grado di consentire a Pulcinella di alzarsi, lo so e mi assumo la responsabilità di un carro piccolo nelle dimensioni".
Sergio Iacopetti