BEPPE NELLI
Cronaca

Giannini: la fantascienza è diventata realtà

Il professore viareggino, luminare internazionale, è autore di due libri sull’ortopedia e il calcio e sulla ricostruzione dei tessuti ossei

di Beppe Nelli

Se in città dici campione, il primo nome che viene a mente è Marcello Lippi e nessuno lo può discutere. Ma Viareggio ha un altro fuoriclasse che non appartiene al calcio, ma per lo sport ha fatto tanto: il professor Sandro Giannini. Professore emerito di ortopedia e traumatologia dell’Università di Bologna, all’Istituto Ortopedico Rizzoli di cui è stato a lungo direttore, questo luminare mondiale della medicina e della chirurgia è ancora attivo proprio al Rizzoli e nel suo studio viareggino in piazza della Ss.Annunziata, e ha pubblicato – dopo una serie impressionante di studi scientifici – due volumi molto particolari. Uno di questi, "Soccer Deaseases", in inglese (vale a dire "Malattie del calcio"), porta la prefazione del Ct campione del mondo Marcello Lippi. Una lettura specialistica, certo, ma fondamentale per chiunque operi nel calcio ad ogni livello.

Il volume edito da Timeo Bologna è l’unica pubblicazione che raccoglie tutta la traumatologia e patologia ortopedica che riguarda il calcio, dalle malattie articolari professionali agli incidenti di gioco. "Il calcio – afferma Giannini nell’introduzione – è da sempre una delle mie grandi passioni e da giovane ho giocato da semi professionista per anni". Poi è venuto il momento di seguire i calciatori come ortopedico. "Ho curato e operato tantissimi giocatori nella mia attività – spiega – Posso dire di aver operato il capitano della nazionale argentina campione del mondo, Sensini, alcuni brasiliani tra cui Cesar, Inzaghi, giocatori del bologna come l’olandese Diyks e verdi. Non li cito tutti, sono tantissimi". Perché, come riporta in "Soccer Deseases", i problemi dei calciatori possono essere infiniti: causati da scontri di gioco, ma anche da contrasti sbagliati e movimenti con perdita di coordinamento, o da lesioni eziologiche dipendenti dal continuo correre, girare, saltare. "E’ chiaro – osserva Lippi nella sua prefazione – che in caso di danno è importantissimo ricoverare il giocatore prima possibile, mentre la collaborazione con i medici sportivi è essenziale per ottimizzare i tempi di recupero".

La pubblicazione è sponsorizzata dall’Università di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna, e le vendite finanzieranno la Fondazione Carlo Rizzoli per le scienze motorie, di cui è presidente lo stesso professor Giannini. E, per sottolineare una cosa che tanti viareggini non sanno, Giannini insieme al Rizzoli detiene anche un brevetto internazionale per la tecnica di rigenerazione dei tessuti articolari. "Si chiama IOR-G1, che significa Istituto Rizzoli-Giannini – spiega il luminare – e riguarda l’ingegneria tissutale che utilizziamo quando l’articolazione del paziente è parzialmente danneggiata. La ricostruzione avviene con la medicina rigenerativa mediante cellule staminali che vengono messe in un tessuto biologico e, come una toppa, vanno a riparare la zona lesionata". Di questo parla il secondo recente volume di cui il professore è coordinatore scientifico, "La medicina rigenerativa in ortopedia".

La ricostruzione dei tessuti in laboratorio è stata anticipata dai film di fantascienza, oggi grazie a medici come Giannini è realtà. Come i suoi record. E’ stato il primo al mondo a realizzare trapianti di articolazioni da donatore, e a tutt’oggi è ancora l’unico ad aver realizzato questi interventi in Europa: "Il trapianto da donatore è più indicato per sostituire un’articolazione artrosica in soggetti giovani, mentre negli anziani si preferiscono protesi meccaniche. La tecnica prevede di prendere i margini delle ossa dell’articolazione, per un centimetro, con la cartilagine corrispondente, e sostituirle a quelle malate per rifare un’articolazione simile a quella naturale. Ciò permette, in casi estremi, di rimandare negli anni la necessità di una protesi articolare meccanica. Io ho fatto queste operazioni per la caviglia, la spalla e il ginocchio in pazienti che avevano le articolazioni completamente distrutte".