Francesca Navari
Cronaca

Giorgio Armani corteggia la Capannina di Forte dei Marmi. Pronto con l’offerta

Intanto l’annunciato acquisto del Twiga da parte di Leonardo Del Vecchio pare ’congelato’

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Giorgio Armani avrebbe presentato formale proposta di acquisto e presto vorrebbe rivedere anche i punti vendita in paese

Versilia, 2 novembre 2024 – Fioccano le proposte per acquistare la Capannina di Forte dei Marmi. Il patron Gherardo Guidi non aveva fatto mistero nelle sue ultime interviste di valutare possibili contatti, riservandosi poi di stringere ogni trattativa tra qualche anno: la sua recente e improvvisa scomparsa riapre dunque l’opportunità di offerte. Il locale è attualmente gestito dalla moglie Carla e dalla figlia Cristina che hanno ripreso l’attività del locale sulla scia della continuità (per la notte di Halloween infatti si è tenuta la tradizionale esibizione dello scenografico Circo Nero) ma sono tante le voci di corridoio che insistono su nomi altisonanti interessati a quello spazio dal sapore magico che potrebbe in futuro passare effettivamente di mano. L’iniziale richiesta – circa 20 milioni di euro – sarebbe stata rimodulata. A presentare la più recente proposta sarebbe lo stilista Giorgio Armani che – secondo i bene informati – avrebbe messo sul piatto una proposta formale (con tanto di cifra espressa) per prendere la Capannina nell’ottica di una revisione totale del suo impero di investimenti.

Re Giorgio, che potrebbe ridimensionare i negozi in paese, proprio l’estate scorsa dette la propria cifra stilistica al locale prenotandolo per intero per festeggiare l’inaugurazione dello store della prima linea in via Carducci e imponendo in Capannina lampadine dalla luce rossa e steward con determinate caratteristiche fisiche. Il suo legame affettivo a Forte dei Marmi e Pietrasanta è arcinoto così come il suo orientamento a dirottare il brand anche su ristoranti e lounge bar a Milano.

Altro nome che circola è quello di Alessandro Boniperti, figlio di Giampiero, ex giocatore e presidente della Juventus, ultimamente molto legato alla famiglia Guidi (era presente infatti anche ai funerali del patron) e pare che già con l’amico Gherardo avesse dialogato a più riprese per proporsi in un passaggio di testimone.

Non avrebbe mollato la presa neppure la catena Cipriani, la società nata nel 1931 specializzata in hotel e tempo libero domiciliata in Lussemburgo che possiede e gestisce ristoranti e club di lusso in tutto il mondo, tra cui l’Harry’s Bar a Venezia e l’ex Rainbow Room a New York City. Lo scorso anno avrebbe offerto 10 milioni per la Capannina e adesso la società non avrebbe intenzione di defilarsi ancora completamente. Così come un notissimo imprenditore locale – per la verità con tiepido interesse – avrebbe in ogni caso presentato la propria candidatura in caso di vendita. Sfuma invece il nome di Attilio Bindi, il re dei dessert che dopo aver acquistato ville e hotel al Forte ha rivenduto la maggior parte dei beni per concentrare le energie nel rilancio di un’altra discoteca che nel passato ha fatto storia: la Canniccia, inaugurata quest’estate – e ribattezzata Canniccia Motor Club – come autodromo con ristorante annesso e spettacolare parco a fare da cornice.

Potrebbe invece rimanere ’congelata’ nelle maglie dei guai giudiziari la sbandierata vendita delle quote del Twiga di Flavio Briatore: infatti l’offerta più interessante è stata di Leonardo Maria Del Vecchio (il quarto dei sei figli del patron di Luxottica) finito nei giorni scorsi tra gli indagati legati all’organizzazione che avrebbe prelevato migliaia di informazioni dalle banche dati strategiche nazionali. E’ quanto risulterebbe in base alle indagini della Direzione distrettuale Antimafia di Milano e della Direzione nazionale Antimafia, che ha portato a sei misure cautelari. Una vicenda tutta da chiarire che però potrebbe compromettere la conclusione del subentro societario di Del Vecchio al Twiga (tra l’altro era dato per interessato anche a rilevare la Capannina) dopo aver rilevato il Franco Mare lo scorso anno.

Nel presunto turn over di proprietà restano due grandi punti interrogativi: il futuro della Bussola, la discoteca chiusa dalla scorsa estate a seguito di un contenzioso tra gestore e concessionario e del Cavalluccio Marino di Lido di Camaiore. Ormai monumento al divertimento che fu, e da decenni triste simbolo di una realtà che non ha trovato rilancio.