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Guarda chi si rivede Tra le mascherate torna la satira politica E debutta la Schlein
Di guerra e di pace, di potere e d’amore. Le mascherate di gruppo raccontano del male che attraversa la storia e del bene come un’utopia.
Insieme sotto lo stesso cielo di Silvano Bianchi. Attraverso le opere dell’artista Gustav Klimt, la mascherata celebra l’amore come un legame universale, che supera le barriere sociali, culturali, razziali.
Il pranzo è servito di Edoardo Ceragioli. Le guerre non sono quasi mai un caso, ma decise “A tavolino”. Ma a chi serve farle? domanda il costruttore. Soprattutto a chi ci guadagna trama e complotta, per beneficiare della macchina sforna-soldi.
P.A.C.E di Stefano Di Giusto. Per la prima volta i nostri politici sono (quasi) tutti d’accordo su una cosa: l’invio di armi. E il popolo? Questo non conta. Se poi la parola pace dovesse diventare un problema, basterà cambiarle significato nell’acronimo: popolo armato con entusiasmo.
Camaleontici... l’abilità nel mutare di Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi. I costruttori raffigurano leader mondiali del momento, come Putin, Zelensky, Biden, Xi Jinping, Macron ed Erdogan, come camaleonti in grado di trasformarsi a seconda dei luoghi e delle situazioni.
Ingresso libero a chi sogna di Vania Fornaciari e Roberto De Leo. Mentre domina la cultura del vincente, che schiaccia fragilità, diversità, imperfezioni, il circo diventa metafora della vita. Perché il clown, con quel suo modo di guardare il mondo a testa in giù, porta alla luce la dimensione fanciullesca che sta in ciascuno di noi.
Il volto sincero dell’umanità di Michelangelo Francesconi. In una società che ci costringe a nascondere sensazioni, emozioni e debolezze dietro una maschera, solo in rare occasioni riesce a svelare il proprio volto. E il Carnevale è una di queste.
In equilibrio sopra la follia di Giampiero Ghiselli e Maria Chiara Franceschini. Di fronte alla limitatezza e all’ottusità umana, che causano guerre, mantenere l’equilibrio mentale è un’abilità fondamentale per preservare una certa serenità.
Lo schiaccianoci di Giacomo Marsili. In questa fiaba senza tempo i protagonisti assumono le sembianze di Putin e Zelensky, scortati da un esercito di giocattoli in una marcia gioiosa com’è il Carnevale di Viareggio sa fare. E come ogni favola, anche questa merita un lieto fine: la pace.