FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Henraux, il sindacato è spaccato : "Il lavoro si tutela in altro modo"

L’ex segretario Fillea, Antonioli, critica la posizione dell’attuale referente su "l’equilibrio ambiente-occupazione"

Il corteo ambientalista di domenica

Il corteo ambientalista di domenica

"Parlare di equilibrio tra ambiente e lavoro è giusto, ma insufficiente se non si dice come. Non certo lasciando le mani libere alle imprese". Andrea Antonioli segretario Fillea Cgil dal 1985 al 2000 e segretario della camera del lavoro della Versilia dal 2000 al 2010, critica il punto di vista dell’attuale segretario generale Fillea Cgil Lucca Michele Mattei dopo il manifesto diramato dai dipendenti Henraux per l’annunciato corteo delgi ambientalisti. "La dignità dei lavoratori – tuona Antonioli – e si esprime attraverso l’autonomia di pensiero e di azione. Non è sottoscrivere un documento scritto dall’azienda (chi altro è titolato a scrivere sulla carta intestata dell’Henraux) senza identificarsi e fatto distribuire a pagamento. Altri tempi quando lavoratori e rappresentanti sindacali distribuivano direttamente volantini e comunicati. Ma la cosa più lontana dal difendere la dignità dei lavoratori è confondere gli interessi dei padroni con quelli dei dipendenti. E’ comprensibile che Henraux cerchi di mantenere la proprietà di terre/agri marmiferi che la sentenza di un tribunale ha individuato come occupate abusivamente, ma se si contingenta l’estrazione, limitandola a quella che si è in grado di lavorare, preservando un bene non riproducibile, non solo si difende ma si amplia l’occupazione allungando la filiera. Rinunciare alla proprietà collettiva e civica non significa solo fare un regalo all’Henraux ma rende impervia la strada della valorizzazione del marmo, della tutela occupazionale e delle economie alternative".

Intanto il coordinamento Assemblea 13 Aprile risponde a Francesco Speroni per lo striscione lasciato a terra dopo il corteo. "Gazebo e striscioni sono stati recuperati già alle 12.40, dopo il termine della manifestazione, quando il Mediceo era chiuso, e tutto era in ordine alla riapertura della mostra"

Francesca Navari