Quella contro la direttiva europea Bolkestein è una battaglia quotidiana che toglie il sonno alla categoria dei balneari. Il nuovo decceto legge salva-ingiunzioni approvato dalla Camera sulla carta dà ai comuni la possibilità di prorogare fino al 31 dicembre 2027 le aste delle concessioni, dando quindi altri tre anni di respiro ai gestori. Ma tra i balneari c’è chi scalpita e di evidenze pubbliche non ne vuole sentir parlare. Ecco perché alcuni di loro – per ora pochi, ma il numero è destinato a crescere – stanno ingaggiando una lotta contro il tempo e la burocrazia. Rimbalzando però contro l’implacabile muro delle leggi.
La loro richiesta è che il Comune rilasci gli atti formali, in base ai quali la concessione potrebbe andare avanti anche 20 anni, mentre allo stato attuale a Pietrasanta la scadenza è fissata al 31 dicembre 2024 salvo l’ulteriore slittamento in seguito al recente decreto legge. Ma dal Comune è arrivato un “no“ secco alla richiesta dei balneari e a nulla è valso a quest’ultimi presentare ricorso al Tar: il giudice, finora, li ha bocciati tutti dando ragione al Comune. Questione tutt’altro che finita perché diversi gestori sono in procinto di fare altrettanto, tant’è che il Consorzio mare Versilia ha deciso di convocare un’assemblea per la prossima settimana in modo da informare i soci e rispondere a tutte le domande del caso. Numeri alla mano, in Comune sono state presentate cinque domande, di cui tre negate. L’ente, difeso dal suo avvocato Marco Orzalesi, ritiene infatti che non si possa procedere con gli atti formali bensì unicamente con il rilascio della concessione, previa evidenza pubblica. Quindi in seguito all’emissione di un apposito bando su iniziativa del Comune stesso. I concessionari hanno però contestato il diniego del Comune, ricorrendo al Tar (uno di loro ha chiesto anche la sospensione cautelare urgente). Il giudice, all’ultima udienza, ha rigettato le richieste accogliendo in toto le tesi difensive del Comune.
Del caso se ne sta interessando anche Francesco Verona, presidente del Consorzio mare Versilia. "L’atto formale prevede una proroga da 6 a 20 anni – spiega – a seconda dell’investimento fatto dal singolo concessionario. So che altri balneari vogliono chiedere l’atto formale, ma nella situazione attuale in cui ci troviamo è pericoloso perché con la nuova legge può essere impugnato perdendo validità. Anche per questo ho fissato un’assemblea venerdì prossimo: ai soci dirò di fare come credono, ma è bene che sappiano cosa è possibile fare".