SERGIO IACOPETTI
Cronaca

I Bianconigli saltellano tra la gente. E c’è la papessa sosia del carro

Scopriamo chi si nasconde dietro le maschere che ogni volta vediamo sfilare davanti alle costruzioni

Scopriamo chi si nasconde dietro le maschere che ogni volta vediamo sfilare davanti alle costruzioni

Scopriamo chi si nasconde dietro le maschere che ogni volta vediamo sfilare davanti alle costruzioni

Studiano per mesi mosse e balletti, indossano vestiti sgargianti, terrificanti o clericali. Addirittura si attrezzano con dei trampoli che diventano delle protesi riviste e corrette. Sono i coreografi, divenuti sempre più importanti e spettacolarmente bravi nel Carnevale di Viareggio. Alcuni di loro sono dei veri e propri funamboli.

È il caso di Stefano Lazzarini, Melania Lopes e Laura Ferisin, i tre Bianconigli saltellanti di Matteo Raciti. Stefano, 45enne viareggino, è il capo del gruppo e veste i panni del Bianconiglio che insegue il tempo. "Saliamo - dice - su trampoli con la molla poggiati su una balestra in vetroresina che ci permette di rimbalzare con felicità. Uno strumento, da me rivisto, che in realtà è semplice da utilizzare e che ci consente sicurezza, dato che piedi e ginocchia sono ben protetti e bloccati". Più preoccupata è Melania, 29enne viareggina e madre del piccolo Leonardo di 2 anni e mezzo, che interpreta il Bianconiglio ipocondriaco. "L’unica paura che ho sta nel fermarmi di colpo e ripartire, come prevede lo spettacolo coreografico, ma una volta che prendi il via ti ci abitui subito". "Del resto - le fa eco ancora Stefano - ci alleniamo per questo da settembre. Per fermarsi basta abbassare il baricentro e per saltare si abbassa il bacino". Ma alla fine del corso si è stanchi? "Tremendamente, ma il pubblico ci guarda estasiato. L’unico problema vero è quello di evitare di passare sopra delle lattine, perché il pattino di gomma rigida alla base della balaustra, sebbene modificato con un copertone da mountain bike per avere grip, ci scivola sopra", spiegano i due ragazzi.

Hanno un tono decisamente meno profano e più aulico Angela Gemignani, 48enne viareggina e insegnante di danza classica, e Matteo Giorgetti, 40enne di Santa Maria a Monte, impiegato in uno studio notarile. I due sono una ‘coppia di fatto’ dato che fanno coreografia in coppia da sette edizioni del Carnevale. Angela è la Papessa, "in tanti mi dicono che le assomiglio", dice orgogliosa, indossa un lungo abito con mantello e mitra in testa "è pesante e si suda anche", ammette mentre la coreografia inizia. Matteo è, invece, il Cardinale Elettore. "Abbiamo studiato quattro coreografie diverse - dicono all’unisono - e abbiamo iniziato a farlo dallo scorso ottobre. Sembrano coreografie difficili, ma in realtà non lo sono affatto. Scimmiottiamo alcuni movimenti clericali e poi ci lasciamo andare a tipici movimenti di ballo, rifacendoci ai gesti delle cantanti degli Abba".

Più mostruoso, ma ugualmente teatrale è Frankestein Marco Pierini, 42 viareggino proprietario di una palestra e docente nazionale di acquafitness. Lui è capocoreografo da 12 anni. "Ho iniziato con Eleonora Francioni, poi Carlo Lombardi e ora, da quattro anni con Jacopo Allegrucci", sottolinea con orgoglio, "del resto non posso immaginare la mia vita senza Viareggio e senza il Carnevale". La musica parte e Marco entra nel personaggio e le maschere-corvi del carro lo circondano. "Solo per il trucco - spiega ancora - impiegano 30 minuti, ma il risultato è stupendo, del resto sono truccato dalla testa ai piedi".

Il corso travolge tutti, lo spettacolo è fantastico, ma Marco trova la voglia di ricordare ancora: "Per amore di questo spettacolo straordinario per due anni ho fatto il coreografo su due carri contemporaneamente, sia quello di Lombardi che quello di Allegrucci, stupendo ma faticosissimo"

Sergio Iacopetti