VIAREGGIO
Guglielmo Marconi, con la sua famiglia, ha avuto uno stretto rapporto con Viareggio agli inizi del ’900. Lo storico Franco Pocci lo descrive così: “L’inventore del cosiddetto “telegrafo senza fili” arrivò per la prima volta a Viareggio a causa della stazione radiotelegrafica di Coltano. nei pressi di Pisa, per la trasmissione di messaggi a Mogadiscio, in Somalia. Aveva necessità di un’antenna di ricetrasmissione, situata a una certa altezza sul livello del mare e per i sopralluoghi venne a Viareggio. Nell’autunno 1911 Marconi trovò in Bargecchia la giusta collocazione per la sua antenna e in Viareggio un luogo per le vacanze della sua famiglia. Nel 1916 Marconi con il suo panfilo Elettra, al largo della spiaggia, caratterizzò da allora l’estate viareggina”.
E perché amava tanto quel panfilo?
"L’Elettra era uno yacht a un’elica e due alberi costruito nel 1904 dai cantieri Ramage Ferguson di Leith, Scozia, della lunghezza di 67 metri che Marconi aveva fatto ristrutturare e dotare di sofisticate apparecchiature radio. A Viareggio partecipava agli eventi mondani e ne organizzava altri a bordo della sua celebre nave bianca. In una cronaca del settembre 1924, la presenza di Marconi è così descritta: “Alto, magro, con una faccia asciutta e rasata, vestito di turchino o di bianco, con in capo un berretto bianco da ufficiale di marina, Marconi lo si può scambiare per un pacifico turista inglese in vacanza: tutte le mattine, verso le undici, viene a prendere il bagno di fronte all’hotel Moderne (oggi Astor)".
Quali sono state altre presenze a Viareggio?
"Lo si incontrava sui viali a mare o nelle sale del Caffè Savoia, dell’Hotel Kursaal o del Grand Hotel Royal, e il 20 settembre 1921 visitò la mostra dei bozzetti presentati al concorso per l’ erigendo monumento ai Caduti, esprimendo positivi giudizi sul progetto di Lorenzo Viani e Domenico Rambelli. Qui conobbe Arturo Dazzi, componente della giuria, che gli dedicherà due statue e l’obelisco dell’Eur a Roma".
Come mai la figlia Elettra era diventata “viareggina”?
"Marconi ebbe con la seconda moglie Maria Cristina Bezzi Scali questa figlia, nel 1930. Maria Cristina amava Viareggio dove veniva ogni anno, all’Hotel Astor. Una curiosità sta nel fatto che nella richiesta del passaporto per la piccola presentata alla Questura di Lucca il 27 novembre 1934, è scritto che “Marconi Elettra è residente di fatto a Viareggio”. Inoltre, l’amministrazione comunale il 19 maggio 1937 conferì la cittadinanza onoraria a Marconi. Invece alla piccola Elettra, per onorare il padre, fu ceduto gratuitamente un appezzamento di terreno della superficie di 4.051 metri quadrati, posto sul viale Carducci, tra la via Marco Polo e la fossa dell’Abate, in prossimità della villa Blanc, allo scopo di costruirvi una villa “per onorare il senatore Guglielmo Marconi, Principe della scienza italiana”.
Come si concluse la storia del Marconi viareggino?
“Non bene. La consegna dell’atto della cittadinanza onoraria, redatto su artistica pergamena realizzata da Uberto Bonetti, doveva avere luogo la prima domenica di giugno 1937, ma per indisposizione di Marconi, fu rinviata a data da destinarsi. Ma il 20 luglio successivo, a Roma, morì per un attacco di angina.Viareggio ha comunque intitolato a Guglielmo Marconi uno dei più bei tratti della Passeggiata a Mare, nonché la Biblioteca Comunale".
Walter Strata