di Maria Nudi
Viareggio
Ha il cuore leggero, ma grande per le storie che ha vissuto in prima persona e che custodisce come in uno scrigno del quale solo lei, Luciana Madrigali, ha la chiave. Storie che hanno il volto di adolescenti oggi uomini e di famiglie. Quando uno di quei ragazzi a distanza di anni la riconosce e la saluta quel “ciao Luciana“ è la conferma che ha vissuto l’impegno di assistente sociale con professionalità, ma anche con quel pizzico di passione accompagnata e ereditata dai valori di padre Tarcisio Ciabatti. Luciana Madrigali, viareggina doc, ha vissuto e vive tante vite, ma in modo lieve, sguardo limpido, sorriso che illumina. In privato è moglie di Riccardo Panzera, madre di Silvia, Maila e Elena, nonna di Mattia, Mia, Ada e Libero. Nella sfera pubblica invece è stata assistente sociale, oggi in pensione, attrice di teatro dalla Canzonetta viareggina a spettacoli classici, impegnata nel mondo del volontariato e dell’associazionismo, in prima linea per i diritti civili.
Assistente sociale, mestiere delicato e di responsabilità in passato e oggi forse di più perché lo ha scelto?
"Avevo 17 anni e alle superiori ho avuto come insegnante di religione padre Tarcisio, i suoi valori, i suoi insegnamenti, mi hanno fatto capire che volevo stare dalla parte di chi aveva meno di altri, dalla parte di chi parte svantaggiato, di famiglie dove è necessario saper ascoltare. Eravamo nel 1968".
In base alla esperienza del suo lavoro cosa pensa e cosa fare oggi che violenza domestica e aggressività coinvolgono sempre di più gli adolescenti?
"Violenza e aggressività che si manifestano negli episodi di cronaca sempre più frequenti mi fanno stare male, mi generano una sensazione di angoscia. Secondo me non serve l’inasprimento delle pene. E’utile e necessario investire in termini di prevenzione e educazione partendo dalle famiglie e coinvolgendo a tutti i livelli gli operatori che si occupano dei giovani. Si sta perdendo il controllo della situazione: quando si arriva a picchiare un bambino allora abbiamo perso tutti. Non si può più aspettare, bisogna fare azioni concrete. Non demonizzo i social, ma è necessario un approccio diverso. Questa generazione patisce un malessere strisciante per mancanza di valori: dobbiamo recuperarli".
Il suo legame con Viareggio?
"E’nel Dna sono nata al Marco Polo dove vivo. I miei genitori Luciano Bonuccelli e Silvia Benedetti sono stati gente di mare, mio padre è scomparso due anni fa. Amo questa città, è il posto che mi piace, mi sento felice e fortunata di esserci nata e di viverci. Non mi riuscirebbe vivere in un posto senza mare. Il molo, il mare. Certo non è più la Viareggio del passato, ma tutto cambia. Le cose belle però vanno coltivate. Mi fa piangere vedere in che stato versa il Politeama sarebbe bello restituirlo ai viareggini. C’è bisogno di una boccata di ossigeno.
Come ha incontrato canto e teatro?
"Avevo 14 anni quando ho iniziato a cantare con Egisto Malfatti. A 17 anni ho aggiunto la recitazione. Mi piaceva esibirmi. In casa mia raccontano un episodio. Avevo 4 anni e si andava a vedere la televisione al bar sotto casa. Una sera mia madre mi chiamò per farmi rientrare risposi che prima dovevo recitare una poesia a Anna, una amica che mi aveva comprato il gelato. Ma canto e recitazione è solo divertimento"
Volontariato e impegno sociale?
"Il volontariato nell’associazione storica L’uovo di colombo. Essere volontari significa tendere una mano a chi è meno fortunato. Il volontariato è accogliere il diverso che non è uno scarto, ma un volore aggiunto. Credo e mi batto per i diritti civili. Non tollero le ingiustizie".
Come ha conciliato tutto questo con la famiglia?
Risponde tutto di un fiato
"Grazie a Riccardo, mio marito, padre delle mie figlie, il prossimo anno tagliamo il traguardo delle nozze d’oro. Se tutto è stato possibile è stato grazie a lui, compagno della vita che ho incontrato quando andavo a scuola e lui all’università".
Il valore dell’amicizia?
"E’un valore che va coltivato non sempre coincide con le persone che ti stanno accanto accanto. La mia amica Gabriella ( Neri ndr) mi ha insegnato il valore del coraggio"
Un sogno nel cassetto?
"Una casa con cucina e giardino grandi dove stare tutti insieme e condividere". Del resto il suo cuore grande non può che desiderare questo.